ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – GIAMBATTISTA PASTORELLO: «A Parma i miei migliori anni da dirigente ma oggi tifo Genoa»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net all'ex vicepresidente del Grifone


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Quando si dice che i colori rossoblù entrano subito nel cuore. Giambattista Pastorello, vicepresidente del Genoa per due stagioni, si può definire a tutti gli effetti un tifoso acquisito del Vecchio Balordo. Lo dimostra la consuetudine e l’affetto con cui segue da vicino le partite della squadra, soprattutto al “Ferraris”, ed il trasporto con cui parla della propria esperienza nel capoluogo ligure.

Un navigato dirigente che, attualmente, si occupa delle sorti del Lugano. In Italia, però, oltre al biennio al Grifone, il suo nome si accosta anche alla presidenza del Verona e agli anni d’oro del Parma, il prossimo avversario sulla strada dei ragazzi di Gasperini.

In esclusiva per Pianetagenoa1893.net, Pastorello rivela il proprio feeling con i colori rossoblù.

E’ stata la stagione del ritorno in Europa, ma anche in campionato, almeno per un lungo periodo, le cose sono andate più che bene. Come considera l’annata del Genoa?

«In questo momento stiamo attraversando una fase di lieve calo ma la stagione resta comunque ampiamente positiva. Abbiamo giocato l’Europa League dopo tanti anni, ottenuto importanti soddisfazioni in campionato e, soprattutto, evidenziato sempre una chiara fisionomia di gioco; Tutto ciò deve rendere orgogliosi coloro che hanno a cuore le sorti del Genoa».

Fa uno strano effetto sentirla parlare in prima persona. E’ ancora molto coinvolto…

«Il mio anno e mezzo, due anni, non lo posso certo dimenticare. Ho vissuto un periodo splendido e quell’esperienza mi ha lasciato qualcosa dentro. Tutt’oggi vivo con passione le fortune della squadra anche a seguito dell’ottimo rapporto che vanto con il presidente Preziosi e con la dirigenza rossoblù nel suo complesso».

Lei ha assistito dalla tribuna a buona parte delle partite del Genoa. Quali la hanno emozionata di più?

«E’ vero, sono stato al “Ferraris” in occasione di molte gare casalinghe e, nell’ambito dell’Europa League, ho seguito la squadra anche in trasferta. Al di là dei singoli match, più o meno belli, ciò che bisogna mettere in risalto è che abbiamo sempre fornito importanti messaggi di gioco e, in diverse occasioni, avremmo meritato di conquistare anche qualche punto in più. Purtroppo quest’anno quella degli infortuni è stata una vera e propria emergenza e, tenendola in debita considerazione, non si può che essere soddisfatti per quello che i ragazzi stanno facendo».

Quante possibilità restano al Genoa di centrare la qualificazione in Europa League?

«A giudicare dalle ultime prestazioni il traguardo pare precluso ma la classifica resta molto corta e l’obiettivo è ancora alla portata. Per continuare a sperare, però, è d’obbligo tornare da Parma con un risultato positivo. Fosse una vittoria sarebbe ancora meglio».

La partita del “Tardini” sarà per lei molto speciale considerando i suoi trascorsi nel Parma e nel Genoa. Per chi tiferà?

«Nel Parma ho passato i miei migliori anni da dirigente sportivo in quanto, in quel periodo, la squadra ducale venne promossa in serie A e riuscì a vincere la Coppa Uefa, la Coppa Italia, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea. Attualmente, però, seguo con maggior passione il Genoa sia per il legame con la famiglia Preziosi, sia perché si tratta di un’esperienza più vicina sotto il profilo temporale. Non ho problemi, di conseguenza, ad affermare che il mio cuore batterà per i rossoblù».

Un suo rientro a pieno titolo nell’organigramma del Genoa può essere praticabile?

«La società è strutturata molto bene e dotata di elementi di grande qualità. Fabrizio, ad esempio, è un ragazzo molto giovane ma altrettanto capace ed ha dimostrato di saper essere molto utile al Genoa. Di conseguenza non è previsto un mio ritorno al Grifone in veste dirigenziale».

Claudio Baffico

 

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