Una carriera lunghissima e importante quella di Fabrizio Lorieri, che ha appeso i guanti al chiodo nel 2004. Un Lorieri che non dimenticherà mai la sua esperienza al Genoa, squadra in cui passò due stagioni. L’ex portiere analizza in esclusiva per PianetaGenoa1893.net l’attuale momento della compagine di Gasperini, facendo un confronto con il periodo del suo passato con la maglia del Grifone.
Cosa ne pensa dell’inizio di stagione del Genoa?
«Il Genoa è ormai da qualche anno una realtà importante del campionato italiano. Al di là di qualche risultato negativo, quello dei rossoblù è stato un ottimo inizio. I tifosi, infatti, sono molto contenti di ciò che sta facendo la squadra. Inoltre il Genoa gioca bene e diverte gli spettatori. Ci sono i presupposti per raggiungere buoni obiettivi».
Quali sono, secondo lei, le prospettive per il prosieguo in campionato e in Europa League?
«Credo che, se il Genoa riuscirà a mantenere questa condizione fisica e a rimanere sugli attuali livelli, raggiungerà traguardi importanti. Avere tre giocatori in Nazionale è molto importante. Il Grifone dovrà cercare di andare avanti in Europa League. Penso che l’obiettivo di questa squadra sia quello di ripetere ciò che si è fatto lo scorso anno».
Potrebbe parlarci della sua esperienza al Genoa da giocatore?
«Di certo era un Genoa diverso da quello attuale: eravamo in serie B e avevamo altri obiettivi. Adesso è una forza importante della massima serie, una squadra che lotta per le zone alte della classifica. Ho ricordi bellissimi: ho trascorso due anni splendidi a Genova. Inoltre, la tifoseria, lo stadio e l’ambiente del Genoa sono il massimo per un giocatore».
Quanto è importante, a suo parere, la sosta?
«Alcune volte può essere salutare, altre volte meno. È utile per rifiatare. È fondamentale se ci sono degli infortunati. Per il Genoa è molto importante perché gioca spesso partite infrasettimanali».
Quanto può pesare la preparazione estiva sulla stagione?
«È importante. Aiuta a mettere fieno in cascina. È fondamentale soprattutto in vista dei mesi di gennaio e febbraio, quando la fatica comincia a farsi sentire. Quando non si è in grande forma, inoltre, può essere utile. Serve, ovviamente, solo se svolta in modo adeguato».
Andrea Ferrando
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