ESCLUSIVA PIANETAGENOA – VINCENZO TORRENTE: «Un vantaggio l’assenza di Cassano ma attenti a Pazzini»

“Il cuore non mente… Solo Signorini e Torrente”. Una scritta bianca a caratteri cubitali, impressa su uno sfondo rigorosamente rossoblù. Un drappo lungo venti e passa metri, esposto durante una gara di quella maledetta stagione in serie C1, firmato dai Figgi do Zena e sottoscritto da tutto il popolo rossoblù. Vincenzo Torrente è sempre stato […]


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“Il cuore non mente… Solo Signorini e Torrente”. Una scritta bianca a caratteri cubitali, impressa su uno sfondo rigorosamente rossoblù. Un drappo lungo venti e passa metri, esposto durante una gara di quella maledetta stagione in serie C1, firmato dai Figgi do Zena e sottoscritto da tutto il popolo rossoblù. Vincenzo Torrente è sempre stato nel cuore dei genoani, anzi, per chi vive le domeniche e le settimane al fianco del Grifone è considerato un simbolo, una bandiera, quanto l’indimenticato Gianluca.

Siamo nella settimana che precede il derby, una sfida giocata molteplici volte da Vincenzo nella sua lunga esperienza all’ombra della Lanterna. In esclusiva a Pianetagenoa1893, l’attuale tecnico del Gubbio (primo in Lega Pro 1 girone A) ha raccontato i suoi ricordi legati alle epiche sfide con la Samp, senza esimersi di dare la sua opinione sul posticipo di domenica.

Vincenzo Torrente, lei ha giocato tanti derby da averne di cose da raccontare…

«Ci sono ricordi piacevoli e altri non piacevoli. Sicuramente quelli vinti fanno parte delle memorie più belle. Su tutti quello del gol di Branco su punizione, tra l’altro sotto Natale…Era l’anno in cui la Samp vinse lo scudetto e noi andammo in Coppa Uefa».

Inoltre in quel periodo abitava vicino al blucerchiato Moreno Mannini. Com’era il vostro rapporto? Cambiava qualcosa nella settimana prima del derby?

«C’era rispetto. Ci salutavamo, ma non parlavamo molto. Niente di più. Non c’era tanta confidenza».

Un altro bel ricordo sarebbe stato quello del doppio derby di Coppa Italia stagione ’96-’97, peccato per quell’espulsione nella sfida d’andata.

«Quello per me è un ricordo non bellissimo, perché comunque durante quella stagione giocai poco per quell’episodio lì. Quella sera feci un gesto istintivo, ma l’espulsione era comunque esagerata».

Venendo ad oggi, a quale attaccante della Sampdoria dovranno stare più attenti i difensori del Genoa?

«Sicuramente a Pazzini. Vista l’assenza di Cassano, è Pazzini l’uomo che può essere decisivo».

Lei a chi lo affiderebbe?

«Per questo c’è Ballardini che saprà a chi affidarlo, anche se giocando a zona toccherà maggiormente ai due centrali questo compito. Comunque Ballardini saprà sicuramente quali contromisure prendere».

Seguirà la partita?

«Certo. Non potrò essere allo stadio, ma la guarderò sicuramente in televisione».

Il suo pronostico?

«Io mi auguro che possa finire bene per il Genoa, anche se il derby è una partita a se, che vale la tripla. In questo momento il Genoa ha il vantaggio dell’assenza di Cassano. Ad ogni modo spero proprio che a vincere sia il Genoa».

Fabio Aronica

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