ESCLUSIVA PIANETAGENOA – Marco Pacione: «Attenzione a Malesani»

Sarà un ritorno al passato quello di Alberto Malesani nella sfida in programma all’ora di pranzo contro il Chievo Verona, la società che lo ha lanciato nel calcio che conta e che lo ha visto protagonista di una storica promozione in Serie B. Il Genoa farà visita infatti ai luoghi d’origine del suo condottiero, per […]


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Sarà un ritorno al passato quello di Alberto Malesani nella sfida in programma all’ora di pranzo contro il Chievo Verona, la società che lo ha lanciato nel calcio che conta e che lo ha visto protagonista di una storica promozione in Serie B. Il Genoa farà visita infatti ai luoghi d’origine del suo condottiero, per poi tornare a Genova possibilmente con qualche punto in tasca. Per inquadrare il match di domenica tra Grifone e Cervi volanti, Pianetagenoa1893 ha intervistato una vecchia conoscenza del Genoa e di Malesani e ora team manager del Chievo Verona, Marco Pacione.

Nei primi anni della sua carriera di team manager al Chievo, la squadra gialloblù era affidata ad un giovanissimo Alberto Malesani.

Si, era un tecnico emergente all’epoca e, quando fui ingaggiato come Team Manager, aveva già conquistato una storica promozione in Serie B disputando un campionato veramente incredibile per l’ambiente clivense: imponeva il suo gioco offensivo su tutti i campi e grazie ad esso si è regalato molte soddisfazioni. Ho un bellissimo ricordo di Malesani a Verona: era molto stimolato, rimaneva sempre sul campo a lavorare e a ricordare gli schemi ai giocatori che grazie a lui impararono molto.

Nella sua carriera agonistica, ha avuto a che fare anche con un altro storico allenatore del Genoa: Osvaldo Bagnoli, sia a Verona che a Genova. Quali sono le differenze tra lui e Malesani?

Con Bagnoli disputai tre campionati a Verona e quasi due a Genova. Sono due allenatori importanti ma che hanno lavorato in epoche diverse: quando Bagnoli era ormai alla fine della sua carriera, Malesani mosse i suoi primi passi nell’ambiente professionistico. Bagnoli era un grande allenatore e un grande uomo: si è sempre adattato ai tempi cercando di apprendere nuove nozioni anche da altri tecnici, si è saputo rinnovare negli anni dimostrando la sua intelligenza e le sue capacità: i risultati lo testimoniano. Malesani ha dalla sua un’ottima carriera, con esperienze importanti che lo hanno migliorato sotto l’aspetto della gestione del gruppo e dell’ambiente: se è ancora qui a distanza di anni, vuol dire che può dare ancora molto al calcio italiano.

Ora, infatti, Malesani torna a Verona con un bagaglio d’esperienza non indifferente: che cosa teme del suo Genoa?

E’ una squadra importante formata da giocatori validi, di qualità e che quindi dovremo affrontare con tutte le attenzioni del caso, per non cadere in difficoltà. Se non abbassiamo la guardia, come fatto mercoledì con il Napoli, potremmo portare a casa un risultato positivo. Nella sfida con i partenopei, Di Carlo ha saputo preparare alla perfezione i ragazzi, infondendo sicurezza e invitandoli a compiere quei sacrifici che ci hanno permesso di vincere l’incontro, aldilà dei discorsi sul turn-over di Mazzarri. Dovremo fare altrettanto con il Genoa: oltre ai pericoli in campo, non dimentichiamo che Malesani è molto bravo a livello tattico e sotto l’aspetto della preparazione della squadra alla partita.

Un ex importante tra le fila rossoblù è sicuramente Kevin Constant, che dopo un inizio non certo brillante, ha saputo riscattarsi con una buona prestazione e con il gol contro il Catania. Come ha fatto il Chievo a trovare il centrocampista guineano?

Kevin è un giocatore con grandi qualità tecniche e fisiche e potenzialmente può dare molto al Genoa. E’ arrivato a Verona dalla Serie B francese, una sorpresa del nostro diesse Sartori, per poi scendere subito in campo a settembre in trasferta contro il Napoli, dove vincemmo per 3-1. Grazie alla sue qualità, riuscii a imporsi subito nel gioco: durante l’anno ha avuto qualche tentennamento, ma non è facile adattarsi alla giovane età di 23 anni in un campionato difficile come quello italiano.

Di Carlo ha dichiarato che il successo di mercoledì sul Napoli ha dato molta forza all’ambiente: quali sono i segreti di questo Chievo?

Abbiamo una rosa importante per il campionato che dobbiamo fare noi, costituita da giocatori equilibrati che possono alternarsi senza problemi. Siamo consapevoli del nostro valore e sappiamo che con il nostro potenziale possiamo mettere in difficoltà chiunque.

L’asticella degli obiettivi stagionali quindi, è un po’ più in su della salvezza?

Noi dobbiamo pensare a salvarci. Certo, dentro di noi c’è la speranza di fare qualcosa in più. La salvezza è l’obiettivo primario, da conquistare il prima possibile per poi proporsi per altri livelli di classifica. La realtà è questa: il Siena ieri ha disputato un grande match in casa della Roma strappando un punto prezioso, lo stesso Novara è riuscito a battere l’Inter campione del mondo. Le squadre che lottano per la salvezza quest’anno hanno molta qualità: noi dovremo imporci e dimostrare di essere all’altezza.

Stiamo assistendo infatti ad un inizio di campionato piuttosto anomalo, con le milanesi e la Roma nelle retrovie della classifica: sarà un campionato diverso?

Non penso. Nonostante l’inizio zoppicante delle big, credo che come sempre i valori verranno fuori. Le medio-piccole hanno un tipo diverso di preparazione, mirato subito a fare punti in campionato: le grandi tra Champion’s ed Europa League hanno davvero molti impegni ed è normale che, almeno per l’inizio, il campionato nasconda per loro qualche difficoltà. I valori alla lunga si paleseranno, nel frattempo, cerchiamo di mettere fieno in cascina.

Daniele Zanardi

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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