ESCLUSIVA PG, Enrique Balbontin: “Il Genoa ha molte eccellenze sottovalutate”

“Ero un manovale del diritto, un pratico delle cause degli stranieri: quando ho capito che volevo avere la testa libera ho smesso, altrimenti mi dimenticavo di presentare un ricorso d’appello per un carcerato”. Le parole sono del dottor Enrique Balbontin (dottori lo si resta per tutta la vita), il noto comico genoano che Pianetagenoa1893.net ha […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

“Ero un manovale del diritto, un pratico delle cause degli stranieri: quando ho capito che volevo avere la testa libera ho smesso, altrimenti mi dimenticavo di presentare un ricorso d’appello per un carcerato”. Le parole sono del dottor Enrique Balbontin (dottori lo si resta per tutta la vita), il noto comico genoano che Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva. 

Com’è stato passare dagli studi penali di giurisprudenza alla comicità? “Ho fatto l’avvocato per dieci anni e praticavo in uno studio dietro la Maddalena a Genova: era il mestiere dove facevo veramente ridere, quando ho smesso i miei clienti hanno tirato un sospiro di sollievo, per me invece è stato come un tuffo dove l’acqua è più blu. Agli esordi mi mascheravo per non farmi riconoscere, poi chi era in cella mi riconosceva e mi prendeva per i fondelli. Per fare il doppio mestiere e vivere da artista devi avere lo spettro della fame”.

In questo momento che progetti personali ha? “Con la nasciata del secondo marmocchio, Bernardo, sono tornato a vivere nella mia Arenzano. Vittoria è genoanissima, ha preso per osmosi dal padre senza che le abbia imposto operazioni subdole del tipo: ti faccio sparire i giocattoli se diventi doriana. In questa città abitano tanti giocatori ed è facile essere contagiati dal Grifone: gioco a calcetto con Gasperini e Gianluca Spinelli, anche se riconosco che molto complicato fargli gol”.

Lunedì sera il Grifone affronterà il Torino in una sfida per l’Europa: che sensazioni ha? “Una partita da cento pistole anche se il campionato è stato all’insegna dell’incertezza, ad esempio lo 0-0 di Inter-Chievo o la vittoria dell’Empoli a Torino. Personalmente sono un pò sfiduciato perchè all’orizzonte ci sono sempre troppe situazioni nebulose: non si sa se Gasperini se resta o va via, se saranno venduti tutti i migliori giocatori, la questione dei bilanci… però rispetto agli altri anni c’è una grossissima differenza di qualità”.

Come giudica questa stagione? “La squadra è stata costruita con pochi soldi ma Gasperini è un allenatore che sa montare dei puzzle incredibili con squadre profondamente differenti. Ti racconto un aneddoto: una volta lo incontrai ad Arenzano e gli chiesi: ‘Mister, come va?’. Lui mi rispose: ‘Come vuoi che vada?! Mi son svegliato e ho trovato Tomovic!’. La situazione societaria è fondamentale per la programmazione perchè se oggi dobbiamo ripianare dei debiti significa che dobbiamo viaggiare ancora per qualche periodo in economy: del resto sono orgoglioso quando vedo un genoano come Sturaro fare un mazzo tanto a quelli del Real Madrid, merito di Michele Sbravati, una fra le tante eccellenze rossoblù che non apprezziamo”.

Quando finisce la torta di riso per la Sampdoria? “Io non parlo mai dell’altra squadra di Genova. Credo, invece, che la torta sia finita per il nostro calcio: chi ha visto ieri sera Barcellona-Bayern Monaco si è reso conto che in Italia paghiamo per vedere un altro gioco”.

Alessandro Legnazzi

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.