ESCLUSIVA PG, Beppe Bergomi: «Questo Genoa ha dei grandi valori. Che bravo Gasperini!»

«Pianetagenoa? Ma cosa volete da me, il Genoa sta giocando troppo bene!». È con queste scherzose parole che un Campione del Mondo risponde alla nostra chiamata, un difensore che a diciannove anni rincorreva i brasiliani e i tedeschi a Spagna ’82, poi divenuto voce del calcio seguito dietro un microfono: semplicemente Beppe Bergomi. Ultimamente si […]


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«Pianetagenoa? Ma cosa volete da me, il Genoa sta giocando troppo bene!». È con queste scherzose parole che un Campione del Mondo risponde alla nostra chiamata, un difensore che a diciannove anni rincorreva i brasiliani e i tedeschi a Spagna ’82, poi divenuto voce del calcio seguito dietro un microfono: semplicemente Beppe Bergomi.

Ultimamente si è espresso con grandi complimenti verso il Genoa. «L’ho visto contro il Milan e l’Atalanta allo stadio: i ragazzi di Gasperini stanno giocando bene, sono in salute e la condizione atletica è ottima. Il mister è bravo ma questa squadra ha dei valori e senza quelli non riesci a giocare così bene».

Purtroppo è uno dei pochi a farlo: qua a Genova si parla poco di campo ma tanto di licenze Uefa e affari amministrativi. Non crede che nell’ambiente rossoblù manchi ottimismo? «Mi piace entrare nell’aspetto tecnico, però effettivamente è vero: il Grifone gioca bene al calcio e contro l’Inter proverà a vincere facendo la partita, ma attenzione perché in partite come queste i nerazzurri si esaltano (vedi Napoli, Lazio e Juventus all’andata). Non a caso Gasperini in conferenza stampa ha precisato che dovranno concedere poche ripartenze accorciando il campo».

Possiamo confermare che il Genoa in queste partite sta dimostrando che un domani potrà fare a meno di Perotti? «È sempre meglio averlo (ride…). A parte gli scherzi, la struttura del Genoa è interessante, conosco bene Pavoletti e so che è un ottimo colpitore di testa e lavora molto per la squadra; Iago ha un mancino straordinario, mi aspettavo di più da Lestienne, gli manca sempre quel qualcosa che non so spiegare per fare il massimo».

Molte volte Roncaglia ha subìto critiche sproporzionate rispetto all’errore commesso: merita la riconferma? «Tutti siamo troppi critici verso i nostri difensori, in generale: basta vedere come massacrano la retroguardia dell’Inter i poveri Ranocchia, Vidic, Juan Jesus. Poi dai un’occhiata in giro e vedi che nel Real Madrid fatica Carvajal oppure Jerome Boateng nel Bayern Monaco passa essere il più forte. Il calcio è cambiato, fare il difensore oggi è molto più difficile perché devi saper giocare con i piedi, impostare. Roncaglia ha sbagliato, sì, ma in compenso ti dà tutto, velocità e contrasto».

Se manca Perotti c’è il 3-5-2, se manca Bertolacci c’è Tino Costa, se manca Edenilson c’è Rincon… insomma, l’organizzazione nel calcio moderno è tutto. «Questo è un grande merito da tributare a Gasperini perchè nonostante le emergenze e i cambiamenti di mercato la sua squadra gioca costantemente così bene: l’intelaiatura resta sempre di alto livello».

Qual è la sua retroguardia rossoblù ideale? «Non cambio quella attuale: mi dispiace per Armando Izzo perchè è sempre propositivo quando gioca, viene avanti staccandosi dagli altri compagni di reparto e ha dimostrato d’avere piedi buoni, ma deve crescere. Roncaglia, Burdisso e De Maio mi danno garanzie».

Alessandro Legnazzi

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