Rapsodia Red&Blue a Parma

La vittoria odierna a Parma, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, è stata una rapsodia Red&Blue. Come la celebre composizione di George Gershwin ha avuto dei picchi veementi e dei momenti di relativa (o apparente) calma sfociata poi nel gran finale del gol di Matri. È stata la vittoria della volontà e […]


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La vittoria odierna a Parma, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, è stata una rapsodia Red&Blue. Come la celebre composizione di George Gershwin ha avuto dei picchi veementi e dei momenti di relativa (o apparente) calma sfociata poi nel gran finale del gol di Matri. È stata la vittoria della volontà e del saper attendere l’occasione propizia, dopo aver buttato al vento un primo tempo con quattro chiare azione da gol non realizzate. Forse il centravanti ci ha messo tempo a carburare: nella prima frazione di gioco è sembrato insicuro, poi per fortuna ha saputo dare la zampata vincente che ha regalato gioia, giubilo e goduria a tutto il popolo rossoblù. Sarebbe stato un peccato non riuscire a battere i padroni di casa che si sono indeboliti rispetto alla scorsa stagione.

Il Genoa nel primo tempo è riuscito a dominare le fasce e ad agire in contropiede, mettendo più volte in difficoltà gli avversari. Non appena terminava un azione in attacco, il Parma si esponeva alle azioni in velocità di Perotti e Lestienne, due esterni perfetti per il gioco di Gasperini fortemente voluti dal presidente Preziosi, avviate in particolare da Bertolacci e con la collaborazione di Rincon. A destra e a sinistra Edenilson e Antonelli a turno si sganciavano dai compiti difensivi per partecipare alle azioni offensive. Purtroppo è mancata la stoccata vincente: è poi finalmente arrivata con Perotti all’inizio della ripresa, a coronamento di un’ottima prestazione dell’argentino. Poi ci ha messo lo zampino l’arbitro Doveri: si era distinto per alcune decisioni poco chiare (come il doppio metro usato per i falli tra parmensi e genoani) e ha toccato il top con la seconda ammonizione e conseguente espulsione per Roncaglia. Si è chiaramente visto dai vari replay che il difensore argentino prende il pallone con il petto e dopo la sfera scivola sul braccio. Particolare non trascurabile, ma invece ignorato dall’arbitro: Cassano alle sue spalle lo spintona chiaramente e la sua azione è fallosa. Non voglio ancora parlare di una persecuzione arbitrale ai danni del giocatore rossoblù, ma di questo passo ci avvicineremo sempre più. Da questo “rosso” il Genoa ne ha subìto un ingiusto svantaggio: non a caso l’azione del gol è giunta proprio dal settore destro, dove agiva Roncaglia: un gentile “regalo” a una squadra in evidente crisi anche contro il Grifone ridotto in 10 uomini. Poco prima Perotti aveva avuto la palla per segnare il 2-0, ma Mirante l’aveva letteralmente e miracolosamente parata prima che entrasse in porta. E poi il gran finale o, se volete, il lieto fine: Rincon serve un delizioso pallone a Matri che lo ha infilato in rete.

Ora c’è la pausa per la Nazionale: servirà per capire se sarà possibile recuperare Sturaro, uscito dopo pochi minuti, per la prossima gara (ahimè di lunedì sera) contro l’Empoli al Ferraris. Salterà per squalifica Roncaglia. Sarà un’occasione per consolidare la posizione del Grifone nella parte sinistra della classifica. Passo e chiudo!

Marco Liguori

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