Paolo Tagliavento ha colpito ancora. Purtroppo anche stasera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, dobbiamo evidenziare l’errore dell’arbitro di Terni ai danni del Genoa che si aggiunge a una lunga lista di precedenti. Le immagini che Pianetagenoa1893.net ha ripreso da You Tube sono chiare: Burdisso è davanti a Widmer che si tuffa a terra in area di rigore e l’arbitro fischia il penalty. Un episodio che inficia molto una gara molto combattuta tra Grifone e Udinese. Colgo l’occasione per svolgere una riflessione, visto che il presidente degli Aia Nicchi ha affermato che “La moviola sarebbe la morte del calcio”. Non è la morte di altri sport come il rugby o il basket che da anni l’hanno adottata. Anzi, mi sovvengono le immagini della gara olimpica di hockey su ghiaccio tra Stati Uniti e Russia, giocata ieri. Un gol dei russi è stato annullato dopo l’utilizzo della moviola: nessuno ha protestato e l’incontro è proseguito. Invece, nel calcio italiano si vuole l’errore umano per non risolvere alla radice il problema. Una vera e propria “sachertorte” dell’italica pedata, per dirla alla Nanni Moretti: “Continuiamo così, facciamoci del male”.
Detto ciò, veniamo alla gara. La prestazione del Grifone è stata double face: primo tempo, sino al gol di Konate, svogliata e senza costrutto. Nella ripresa, nonostante l’episodio del rigore inesistente, i rossoblu hanno aggredito l’avversario, cercando a tutti i costi la rimonta. Merito anche di Gasperini, nonostante l’ingiusta espulsione per aver detto “che il rigore che ha assegnato era da matto”, che ha saputo inserire i cambi giusti. Con Fetfatzidis e con Calaiò si è avuto un duplice effetto: l’inserimento di un giocatore che saltava l’uomo e serviva anche la “bocca da fuoco” Gilardino, e un attaccante che ha costretto l’Udinese a retrocedere da centrocampo un uomo per la marcatura. Così è arrivato un punto d’oro, considerato che la partita era nata sotto pessimi auspici (incluso Tagliavento).
Lunedì prossimo il Grifone vola a Napoli per la partita più bella di tutto il campionato per il gemellaggio tra i tifosi. Stavolta c’è di mezzo un orario poco agevole, soprattutto per i supporter rossoblu: le ore 21. Il gemellaggio rischia di non poter essere celebrato con la consueta festa di colori e striscioni. Ma va bene così al calcio italiano che vive una contraddizione: è sottomesso alle tv per gli orari delle partite, ma rifiuta le immagini della moviola per evitare errori grossolani. Sarà una gara non facile per gli uomini di Gasperini: ma tutto può accadere. Passo e chiudo!
Marco Liguori
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