L'atteggiamento di grande responsabilità  dei tifosi genoani – La legge Uefa sia uguale per tutti

Tre è il numero perfetto per antonomasia. E sono tre i punti che hanno chiesto i tifosi rossoblù ieri in assemblea al presidente Enrico Preziosi: chiarezza, rispetto e obiettivi concreti. Si chiede una sorta di “glasnost” nella gestione societaria e negli obiettivi. Brucia ancora il mancato conseguimento della licenza Uefa e il conseguente addio all’Europa […]


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Tre è il numero perfetto per antonomasia. E sono tre i punti che hanno chiesto i tifosi rossoblù ieri in assemblea al presidente Enrico Preziosi: chiarezza, rispetto e obiettivi concreti. Si chiede una sorta di “glasnost” nella gestione societaria e negli obiettivi. Brucia ancora il mancato conseguimento della licenza Uefa e il conseguente addio all’Europa League: ma niente proteste e, soprattutto, niente tensioni. E’ stato presentato un cahier de doleances alla società per far comprendere la situazione di disagio: un atteggiamento molto responsabile da parte della Tifoseria Organizzata, organizzatrice dell’assemblea, che ora attende provvedimenti concreti da parte del club più antico d’Italia. Con la speranza che la squadra sia ritoccata e non stravolta come accaduto in passato.

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Si parla di una possibile esclusione della Sampdoria dall’Europa League per il “caso-Guberti” per il calcioscommesse del 2012. Il club blucerchiato era stato coinvolti a livello di responsabilità oggettiva per un illecito dell’ex tesserato Stefano Guberti legato a Bari-Samp del 23 aprile 2011 e per responsabilità presunta per il comportamento dei tesserati baresi Andrea Masiello e Marco Rossi: concordarono 1 punto di penalità e 30mila euro di multa. L’eventuale esclusione, come riportato in un comunicato Uefa del giugno 2014 riguardante due società turche, troverebbe fondamento in questa disposizione: un club “non deve essere stato direttamente e/o indirettamente coinvolto, dall’entrata in vigore dell’Articolo 50(3) dello Statuto UEFA, ovvero 27 aprile 2007, in qualsivoglia attività finalizzata a combinare o influenzare l’esito di una partita a livello nazionale o internazionale e deve confermarlo all’amministrazione UEFA per iscritto”. Un analogo caso era accaduto al Torino che aveva patteggiato: però il club è stato ammesso, stando a quanto riportato oggi dalla Gazzetta dello Sport, perché “l’Uefa fa sapere di non avere ricevuto alcuna comunicazione dalla Figc nel 2014 a proposito di quel precedente disciplinare dei granata”. Invece quest’anno la Figc “ha notificato tutti i precedenti delle squadre che si sono qualificate alle coppe, compresi quelli di Lazio e Napoli che non riguardano però condanne per illecito”. Come voi sapete, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, avevo scritto il 20 maggio scorso che il tutto nasce anche dal fatto che nel manuale licenze Uefa della Figc c’è un silenzio sulla parte dello statuto Uefa riguardante la normativa anticombine (cliccare link sottostante). Un brutto pasticcio che rischia di far usare, secondo alcuni, due pesi e due misure tra Torino e Sampdoria. Si può far notare che nei confronti del Genoa è stato giustamente usato il rigore nell’inderogabilità dei termini per la presentazione della documentazione per la licenza stessa. Non sarebbe dunque una grave ingiustizia nei confronti della società rossoblù la mancata applicazione della normativa anticombine dell’Uefa verso i club che rientrino nel suo divieto? La legge deve essere uguale per tutti. Vedremo cosa deciderà l’organismo presieduto da Michel Platini, cui spetta sentenziare al riguardo.

Marco Liguori

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