Grifone attendista e con poche idee nel derby

A 12 ore di distanza dal fischio finale di Valeri ho l’impressione che non è stata la Sampdoria a vincere il derby, ma è il Genoa che l’ha perso. Intendiamoci, non vanno sminuiti i meriti della squadra di Mihajlovic che ha saputo impostare la gara, bloccando le fasce e mettendo il Grifone in difficoltà. Per […]


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A 12 ore di distanza dal fischio finale di Valeri ho l’impressione che non è stata la Sampdoria a vincere il derby, ma è il Genoa che l’ha perso. Intendiamoci, non vanno sminuiti i meriti della squadra di Mihajlovic che ha saputo impostare la gara, bloccando le fasce e mettendo il Grifone in difficoltà. Per meglio dire: si è limitata a fare il “compitino”, ma l’ha svolto bene ed è stata premiata. Se però la formazione iniziale è composta da ben sei difensori, è chiaro che si è rinunciato a giocare: Antonini, Marchese, De Maio, Burdisso, De Ceglie e Antonelli che si è comportato da terzino aggiunto. De Ceglie ieri sembrava un’anima in pena, alla ricerca della posizione perduta: da sinistra si è poi spostato a destra, accentrandosi anche in posizione da mediano. Insomma, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, ieri, soprattutto nel primo tempo, si è atteso l’avversario in posizione arretrata, a mo’ di “Linea Maginot” (e non se ne comprende il perché), mentre le catene sulle fasce non funzionavano. Se poi si aggiunge una serata poco felice di Matuzalem, che non ha quasi mai preso le redini del gioco, ecco spiegata la motivazione della sconfitta. A proposito, che fine ha fatto Vrsaljko? Solitamente riesce ad essere più propositivo in fase offensiva.

In più, come ha ammesso lo stesso Gasperini, il primo tempo è stato davvero mediocre: oserei dire che la squadra non aveva completamente idee di cosa fare, anche dopo il gol subito. Nella ripresa si è provato a mostrare i muscoli, ma senza costrutto. Gilardino ha avuto un solo pallone giocabile: nel primo tempo che ha colpito di testa con parata di Da Costa. Ieri sera non solo il centravanti non è stato servito a dovere: nessun altro è andato al tiro, se non sporadicamente Bertolacci. La sterilità offensiva del Genoa è testimoniata dalle statistiche della Lega: netta superiorità territoriale (10’ 31” contro 6’ 30”), ma la pericolosità in area è stata bassa (30,2% contro 47,9%).

Ci si auspica che nella prossima gara a Livorno cambi la musica, soprattutto per gli esterni offensivi che creino più occasioni. Sculli è da rivedere, anche perché deve inserirsi nei meccanismi di gioco: deve farlo però in fretta. Ci si attende una gara di ben altro spessore: gli errori del derby, come ha dichiarato Gasperini, devono servire a crescere.

Marco Liguori

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P.S. Chiedo scusa per la dimenticanza: sia ben chiaro, il derby sugli spalti lo hanno vinto i genoani con le loro fantastiche coreografie. Gradinata Nord e Figgi do Zena encomiabili: sulle gradinate Genoa 2 Sampdoria 0.

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