Considerazioni sull'addio tra Preziosi e Gasperini e quell’idea su Cassano

Miei cari amici genoani vicini e lontani, questa edizione straordinaria della nostra chiacchierata davanti al caminetto rossoblù l’avrei davvero rimandata a data da destinarsi. Oggi è finito il “matrimonio” quinquennale tra Enrico Preziosi e Gian Piero Gasperini: sembrava che, nonostante i continui battibecchi e i problemi, dovesse continuare ancora per molto. E invece è arrivata […]


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Miei cari amici genoani vicini e lontani, questa edizione straordinaria della nostra chiacchierata davanti al caminetto rossoblù l’avrei davvero rimandata a data da destinarsi. Oggi è finito il “matrimonio” quinquennale tra Enrico Preziosi e Gian Piero Gasperini: sembrava che, nonostante i continui battibecchi e i problemi, dovesse continuare ancora per molto. E invece è arrivata la sconfitta del Genoa a Palermo che ha rotto l’incantesimo: il presidente, con una decisione molto sofferta, non ha voluto dare una ulteriore chance al tecnico, esonerandolo e prendendo Davide Ballardini. Il Gasp resterà comunque nella mente e nel cuore dei tifosi: non soltanto per il gioco scintillante ma anche per la grande umanità mostrata in tante occasioni. Personalmente mi dispiace molto che non ci sia stata l’occasione per un’intervista: gli formulo un sincero “in bocca al lupo”. E’ stato coerente fino alla fine: gli ho rimproverato di essere spesso ostinato in alcune sue opinabili decisioni, ma è la sua caratteristica.

Per la verità questa situazione tesa era iniziata mesi fa, probabilmente già al termine dello scorso campionato: l’incerto girone di ritorno del Grifo potrebbe aver lasciato i segni. In seguito la crisi ha toccato il picco in due occasioni. La prima dopo la sconfitta interna contro il Chievo: ricordo la frase di Preziosi “eccoci qua” pronunciata a fine gara con una faccia tra il deluso e l’iracondo in tribuna stampa. La seconda in occasione della sofferta qualificazione in Coppa Italia contro il Grosseto: «Non voglio parlare» disse il numero uno rossoblù rivolgendosi a Lino Marmorato di Radio Nostalgia. Era chiaro sin d’allora che qualcosa si era rotto e probabilmente nulla sarebbe stato più come prima. Ragionando su questi elementi si può pensare che la campagna acquisti reale del Grifo sia stata preparata di comune accordo tra il presidente e il tecnico. Forse durante l’estate c’è stato l’ultimo momento di intesa e di concordia tra i due: quindi Preziosi avrà pensato a dare ancora una possibilità al Gasp. Però proprio in base a questo accordo il primo non poteva giustamente permettere che tutto andasse in fumo con prestazioni molto altalenanti. Dal canto suo Gasperini ha difeso il suo operato che è stato minato a più riprese dagli infortuni a raffica: ma non è bastato a scongiurare l’esonero. Adesso si spiegano le «ultime spiagge» affermate dall’allenatore durante le conferenze stampa: non era solo ironia, ma un fatto (purtroppo per lui) molto concreto e reale.

C’è un’altra ipotesi che potrebbe costituire l’ulteriore goccia che ha fatto traboccare il vaso: Cassano al Genoa. Probabilmente Preziosi ha fatto un pensiero al fuoriclasse in rotta con la Sampdoria, ma Gasp non lo voleva: di qui altri possibili attriti.

E così la favola è finita ed è arrivato Ballardini. E’ presto dare giudizi: gli va dato atto di aver avuto un grande coraggio nel rilevare una Ferrari uscita fuori strada e da rimettere in carreggiata per la corsa in campionato. Oggi la sua prima seduta di allenamento è stata volta a conoscere i suoi uomini: dovrà implementare in fretta e furia uno schema di gioco. Quale? Non sarà semplice a neanche due giorni dalla partita casalinga contro il Bologna. Il 4-3-1-2 che ha adoperato spesso, allo stato attuale non è replicabile: Kharja potrebbe essere il possibile trequartista dietro le punte, ma non è ancora pronto (a meno di recuperi dell’ultimo minuto) dopo l’ennesimo infortunio. Veloso e Milanetto non potrebbero giocare in quel ruolo, a meno di repentini cambiamenti in poco più di 24 ore. Si aprono le porte al 4-4-2 che sembrerebbe il modulo più adattabile. Ballardini ha dichiarato di non voler snaturare i giocatori: ma gli adattamenti sono sempre possibili. C’è una sola cosa che si pretende da lui: conquistare tre punti dopodomani sera. Ma il compito non è dei più facili.

Marco Liguori

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