Buon pareggio, ma con recriminazioni

Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso il Genoa prosegue, giustamente, nella sua politica del “cianin e ben”. Secondo 2-2, secondo punto e si resta in zona sicurezza: d’altronde il tecnico Pasquale Marino lo aveva detto in conferenza stampa che era tranquillo, poiché c’erano a disposizione due risultati su tre. Però il pareggio […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso il Genoa prosegue, giustamente, nella sua politica del “cianin e ben”. Secondo 2-2, secondo punto e si resta in zona sicurezza: d’altronde il tecnico Pasquale Marino lo aveva detto in conferenza stampa che era tranquillo, poiché c’erano a disposizione due risultati su tre. Però il pareggio a Lecce, a differenza di quello al Tempio col Parma, lascia spazio a qualche recriminazione: peccato, perché si sarebbe potuto festeggiare oggi con una vittoria il ventennale di Genoa-Liverpool 2-0, andata dell’epico quarto di finale di Coppa Uefa. Soprattutto dopo il primo tempo alla “Nuvolari”, per dirla con la canzone dell’indimenticato Lucio Dalla, dove il Grifone giocava in velocità modello “Alfa rossa”. Schema 4-4-2 con catenaccio, neppure troppo stretto, e contropiede a gogò: le fasce, grazie a Mesto e soprattutto a Jankovic erano finalmente appannaggio dei rossoblù come un tempo. I due scattavano come una molla, con il contributo di Kucka e Biondini, e servivano con cross o con appoggi il duo Sculli-Palacio. Beppe Gol sembra aver riportato l’orologio indietro di qualche anno, quando giocava indifferentemente esterno a centrocampo o in attacco: ha segnato due gol e ha seminato il panico nell’incerta retroguardia leccese. Gli si può perdonare il gol letteralmente mangiato nel finale, dopo una prestazione da “settepolmoni”.

Nel secondo tempo invece c’è stata purtroppo il solito regalo agli avversari. Ancora una volta il Grifone ha ripiegato le ali e ha avuto una serie di pause. Devo dire che forse Marco Rossi (che resta, sia ben chiaro, un giocatore universale) in difesa rende meno che nel ruolo di centrocampista e in quello di esterno d’attacco. Sul gol di Muriel ha molte responsabilità: va detto a sua scusante che in questa azione il centrocampo rossoblù stava forse già pensando alla Juventus, di scena domenica prossima al Ferraris. Il Lecce in contropiede ha dimostrato di non perdonare: poi è arrivato un euromissile che ha lasciato di stucco anche il povero Frey per il 2-1. In conclusione: ci sarebbe voluto un altro terzino destro, come si diceva un tempo, e forse un altro centrale considerate le incertezze di Carvalho entrato al posto di Granqvist. L’infortunio dello svedese costituirà un altro problema per Marino. Ad ogni modo, quando sarà archiviata il campionato, si scriverà che la storia della difesa del Genoa in questo campionato è quella che avrebbe potuto essere, ma che non è stata. 

Adesso però gi uomini di Marino devono concentrarsi sula Vecchia Signora. Puntare a un risultato di prestigio contro una pretendente allo scudetto potrebbe essere un’obiettivo per tentare di dare un senso a questa stagione.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.