Ritratto di Wakaso, un guerriero che può approdare alla corte di Preziosi

Riprendiamo questo articolo da Gianlucadimarzio.com “Vogliamo unidici Wakasos” urlava rabbioso il Cornellá-El Prat di Barcellona. Quell’Espanyol, ormai senz’anima, non reagiva più. E mentre il Getafe passeggiava 0-2, Pochettino preparava le valigie. Di li a poco, esonerato. In campo un solo guerriero, Mubarak Wakaso. Giovane ghanese dal temperamento fortissimo. Solito correre, e rincorrere gli avversari. Fino […]


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Riprendiamo questo articolo da Gianlucadimarzio.com

“Vogliamo unidici Wakasos” urlava rabbioso il Cornellá-El Prat di Barcellona. Quell’Espanyol, ormai senz’anima, non reagiva più. E mentre il Getafe passeggiava 0-2, Pochettino preparava le valigie. Di li a poco, esonerato. In campo un solo guerriero, Mubarak Wakaso.

Giovane ghanese dal temperamento fortissimo. Solito correre, e rincorrere gli avversari. Fino allo sfinimento. Loro. Simbolo delle tifoserie, per il suo grande spirito di sacrificio. Lo sanno bene dalle parti della Comunidad Valenciana, la sua prima grande “casa” spagnola. Nel 2008 arriva la svolta europea, l’Elche scova questo ragazzo classe ‘90 dall’Ashanti Gold. In vetrina, subito il suo carattere giovanile. Esuberante, irruente e motivato. Tantissime ammonizioni, molti cartellini rossi. Il più indisciplinato del club. Il primo a lasciare l’anima in campo, per difendere i propri colori. José Bordalás (allenatore Elche) si è stufato presto. E all’ultima goccia, il vaso trabocca: l’Elche gli rescinde il contratto proprio al termine del mercato di gennaio. Wakaso si rimette in gioco presto, e firma per il Villareal. In un lampo.

“Potrà essere l’erede di Senna?” si domandavano. Non proprio, le caratteristiche sono leggermente differenti. Prevalentemente mezz’ala, all’occorrenza centrocampista centrale basso, con dicreta tecnica individuale, abile nel far girare palla. Polmone instancabile, irritabile. Dinamico (è velocissimo!) e propositivo, Wakaso vede la porta con buona frequenza: capocannoniere nella penultima Coppa D’Africa: 4 reti col suo Ghana. Col Submarino amarillo poca fortuna. Senna si ritira, e Wakaso cambia subito aria. Nel 2012 Espanyol lo fa suo per soli 300.000 euro. Il ragazzo matura, e diventa punto fermo sia in campo che nello spogliatoio. Tanto che il mercato inizia a strizzargli l’occhiolino. Più e più volte. Ci prova il Ds del Siviglia Monchi, ma la chiamata vincente arriva dalla Russia. C’è il Rubin. Un amore nato, mai sbocciato. Perché Wakaso non debutta nemmeno, ed ora è pronto a fare le valigie. Di nuovo. Il ragazzo viene proposto al Genoa di Preziosi. Contatti tra le parti. Si tratta.

Il destino bussa alla porta. Wakaso attende. Forse, l’occasione giusta. Per farsi amare davvero. Non solo da compagni e tifosi.

Matteo Moretto per Gianlucadimarzio.com

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