Nel 1957 il Genoa supera il Napoli e nel 1991 pareggia in casa contro il Milan

Nel 1957 il Genoa supera il Napoli. La squadra rossoblu stava attraversando una specie di momento magico dopo un discreto inizio di campionato e un successivo periodo nero in cui realizzò solo due punti in sette partite. Tuttavia la partita per il Genoa inizia subito male: dopo soli 5′ Vinicio, centravanti brasiliano idolo dei tifosi […]


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Nel 1957 il Genoa supera il Napoli.

La squadra rossoblu stava attraversando una specie di momento magico dopo un discreto inizio di campionato e un successivo periodo nero in cui realizzò solo due punti in sette partite.

Tuttavia la partita per il Genoa inizia subito male: dopo soli 5′ Vinicio, centravanti brasiliano idolo dei tifosi napoletani, insacca a fil di palo con un bolide che Franci manco vede.

Ma i rossoblu non si scompongono e continuano a macinare gioco; solido in difesa , dove gli ottimi Carlini e Becattini godono dell’aiuto della mezzala Dalmonte e di Frizzi, pronto a fare l’ala o a difendere a seconda delle fasi della partita, il Genoa in avanti si avvale del sempre pericoloso Carapellese e di un Abbadie straordinario nel creare problemi all’avversario ogni volta che si muove.

La predisposizione al gioco manovrato del Genoa insieme alle abilità del fuoriclasse uruguagio, che quel giorno risulta impossibile da marcare per gli azzurri partenopei, dà i suoi frutti concreti prima sotto forma di palo colpito da Frizzi e poi con un goal da cineteca messo a segno da Abbadie: dopo aver preso palla a centrocampo, parte in una delle sue caratteristiche discese che lo vedono tagliare il campo per puntare dritto alla porta, senza che gli avversari riescano a fermarlo, messi fuori tempo da una sua micidiale finta di fianchi. La particolarità di Abbadie è proprio quella di far passare il pallone in velocità sempre dalla parte dove l’avversario ha il piede appoggiato per terra, così da rendergli impossibile l’intervento. Infatti, il Napoli non è pronto ad atterrarlo prima che entri in area e Bugatti viene fulminato senza scampo.

Il Napoli perde colpi ma a metà del primo tempo ha un sussulto che lo porta ad usufruire di un calcio di rigore di quelli che non si discutono: Moro libera Beltrandi davanti a Franci, che esce ma viene dribblato. Il pugno di Carlini salva la rete del Genoa che, scampato il pericolo, riesce ad arrivare alla fine del primo tempo senza danni grazie ad un ottimo equilibrio tattico.

Tra i rossoblu le individualità si fondono in gioco di squadra, mentre il Napoli manca di coesione e vive su iniziative di singoli.

All’inizio del secondo tempo Frizzi si spinge in avanti, arriva sul fondo e crossa; sulla palla si avventano sia il giovane Corso che Bugatti, ma la mancano entrambi. Non la manca invece capitan ‘Carappa’ che brucia tutti e insacca a porta vuota.

L’incontro non avrebbe più storia perché il Genoa è ormai padrone del campo, se non fosse per Vinicio che non si arrende e spara a rete. L’ottimo Franci questa volta è salvato dalla base del palo e il Genoa porta a casa un preziosissimo 2 a 1.

La partita si chiude con una cavalleresca stretta di mano tra i giocatori del Napoli e quelli del Grifone, mentre il pubblico applaude.

Lo stesso giorno, nel 1991, il Genoa pareggia in casa contro il Milan.

Il Grifone può contare su Aguilera, Skuhravy e Branco, tre stranieri che sono considerati tra i migliori del campionato.

L’arbitro fischia l’inizio dell’incontro ed entrambe le squadre cominciano le schermaglie mostrando di essere soprattutto preoccupate di non scoprire la difesa.

Il primo tempo passa così, senza che accada nulla e il Genoa va a tiro solo con Branco un paio di volte su punizione.

Nella ripresa sono i rossoneri a segnare, con Massaro che va in goal di opportunismo. Poi più niente fino alla mezz’ora, quando il Genoa pareggia: su un pallone che spiove in area milanista, un difensore allunga di testa al portiere, ma Branco che ha il senso dello sviluppo del gioco intuisce la mossa, si porta su un pallone anticipando tutti e lo fa sparire, costringendo Pazzagli in uscita disperata a commettere fallo da rigore. Batte Aguilera e fa 1 a 1.

La partita si chiude su questo punteggio che sembra accontentare tutti, ma non Bagnoli; nello spogliatoio, “il mago della Bovisa” parlerà con onesta chiarezza ai suoi giocatori: un punto contro il Milan va bene, quello che non va bene è giocare al risparmio. Se manca il coraggio di rischiare la sconfitta per cercare la vittoria – afferma il tecnico – non si crescerà mai.

Bagnoli ha preso il Genoa sul serio e vorrebbe farlo crescere, ma prima deve dare coraggio a chi non ne ha. E ci riuscirà creando le premesse per un grande campionato che porterà la squadra in Europa, dove mancava dalla fine degli anni ’30.

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