Mentalità  vincente, please

Firenze ci dice sempre malissimo. Dallo spareggio con il Padova perso ai rigori tirati a oltranza, alle visite a una Fiorentina che riesce sempre a batterci, un po’ per bravura, un po’ per fortuna, un po’ per errori arbitrali e un po’ per nostri regali, Firenze ci dice sempre malissimo. Come scordare l’anno del quinto […]


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Firenze ci dice sempre malissimo. Dallo spareggio con il Padova perso ai rigori tirati a oltranza, alle visite a una Fiorentina che riesce sempre a batterci, un po’ per bravura, un po’ per fortuna, un po’ per errori arbitrali e un po’ per nostri regali, Firenze ci dice sempre malissimo. Come scordare l’anno del quinto posto? Gli scontri diretti furono decisi in Toscana da un golletto di Gilardino in fuorigioco (e uno sciagurato turnover con Milito in panchina) e in Liguria da una rete di Mutu all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero.

Speravo questo Grifone, isterico nelle prestazioni e nei risultati, fosse in grado di sfatare il tabù della capitale del Granducato di Toscana.

Intendiamoci: la Fiorentina ieri ha meritato di vincere, e avrebbe potuto farlo anche con un punteggio rotondo.

Il Genoa ha avuto un atteggiamento a dir poco rinunciatario. Va bene provare a non prenderle, ma sarebbe anche bello cercare di darle sempre e comunque.

Dalle parti in cui (s)vedo da lontano le gesta del Vecchio Balordo la chiamano “mentalità vincente”; è quella filosofia di pensiero che ti porta a vincere solo per il fatto di essere fermamente convinto di vincere. I profeti di questa mentalità sono stati Sacchi e il Milan degli olandesi, Capello e il Milan della lectio magistralis al Barcellona di Cruijff, Mourinho e l’Inter del triplete.

Il Genoa difesa e contropiede di mercoledì scorso e di ieri, oltre a essere di una noia mortale, pare non avere lo standing per fare il salto di qualità. Sappiamo che manca una prima punta capace di tradurre in rete le rare occasioni da gol create. Ma la sconfitta di ieri, non è maturata soprattutto per un approccio mentale perdente? Appuntamento domenica a pranzo contro l’Internazionale di Milano, unica squadra di Serie A che non siamo riusciti a battere in questi anni. Lasciar giocare i campioni decaduti neroazzurri sarebbe un suicidio.

Mentalità vincente, please.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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