Simeone, il pescatore: “Ottima intesa con Rigoni e con i tifosi”

"Andremo a Roma contro la Lazio per provare a vincere una partita difficile"


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Gio Simeone è un ragazzo che ha saputo crescere al di là dell’ombra generata da un gigante come suo padre. L’attaccante del Genoa, arrivato in estate dal River Plate, ha raccontato i suoi primi mesi rossoblù tramite una chat aperta con i tifosi su Facebook: “Il primo luogo che ho visitato in Liguria è stato Portofino, me ne parlava sempre bene mia mamma: amo il pesto, una mia debolezza, e mi piace molto l’umiltà della gente di mare. Al Genoa mi sono ambientato bene grazie agli argentini, siamo un bel gruppo che si trova spesso a cena. Conoscevo già Ocampos, abbiamo la stessa età“.

Simeone ripercorre il rapporto con il pubblico genoano: “Segnare sotto la Nord mi ha dato una felicità indescrivibile; la tifoseria è molto simile alla hincha sudamericana, ti spingono con molta garra. Quotidianamente i tifosi mi dimostrano il loro affetto chiedendomi una foto, una stretta di mano e due parole. Il più simpatico dello spogliatoio? Edenilson, parla poco ma fa ridere tanto“. Dal campo al fuoricampo stile baseball il passo è breve: “Quando non mi alleno vado a pescare, è una grande passione che ho sviluppato negli anni“.

Che tipo di attaccante è Gio? “Mi piace attaccare gli spazi e mi trovo bene con Rigoni: quando ha la palla, il mio lavoro è più facile, devo solo migliorare nella velocità. Papà Diego? Un grande allenatore, mi piacerebbe lavorare con lui come penso ogni figlio voglia fare con suo padre. Per il momento penso al Grifone e a lavorare assieme a Pavoletti“. Testa alla Lazio, allora, prossimo avversario di campionato: “Hanno una buona fase difensiva, dovremmo essere cattivi quando arriveremo sotto porta. Faremo del nostro meglio per vincere a Roma“.

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