La sfida europea: Genoa pronto a sfruttare la debolezza del Toro nei finali di gara

«Aprite le porte, oh oh, il Grifone va… in Europa»: lunedì sera dovrebbe essere questo il leit motiv di sottofondo alla gara che vedrà impegnato il Genoa contro il Torino, forse ultima spiaggia per poter approdare nel porto sicuro da cui salpare, la prossima stagione, verso la comunità calcistica a dodici stelle. Il Toro, dal […]


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«Aprite le porte, oh oh, il Grifone va… in Europa»: lunedì sera dovrebbe essere questo il leit motiv di sottofondo alla gara che vedrà impegnato il Genoa contro il Torino, forse ultima spiaggia per poter approdare nel porto sicuro da cui salpare, la prossima stagione, verso la comunità calcistica a dodici stelle.

Il Toro, dal canto suo, è alla ricerca della stessa rotta. Granata reduci da una incredibile débâcle, mercoledì scorso, contro un quadrato Empoli sornione nel riuscire a blindare la topica del portiere Padelli, “reo” di aver messo negli annali l’autogol più “fantozziano” della storia calcistica contemporanea. Come non ricordare il “meali” battuto dal Fantozzi rag. Ugo nel primo episodio della fortunata saga cinematografica?

Gara difficile, e perché la posta in palio è alta, e perché c’è un gemellaggio di mezzo, e perché c’è la storia del calcio pionieristico, e perché anche nelle sei particolari classifiche redatte dalla “Panini Digital” è difficile capire chi tra le due contendenti sia realmente la favorita. E c’è un’altra particolarità nella gara: i due mister. Sulla panchina del Genoa un torinese, su quella del Torino un genovese (che poi, ironia della casualità, entrambi sono di una sponda diversa: Juventus per Gasperini, l’altra squadra all’ombra della Lanterna per Ventura).

Analizzando i dati “Panini Digital”, possesso palla e tiri dentro vedono le due squadre appaiate, con gli ospiti avanti un soffio: 26’08” contro 25’05” nella prima, 4,6 contro 4,5 nella seconda. Anche per le palle giocate la differenza è risibile: 549,7 per il Genoa, con il Torino sotto di soli 8 passaggi. Per la percentuale di passaggi riusciti il Toro svetta sul Grifone: 67,2% (sesta piazza) contro 62,4% (quattordicesima posizione). La supremazia territoriale e la percentuale di pericolosità sono dalla parte rossoblù: 10’32” per i padroni di casa, 9’ netti per gli ospiti nel primo caso; 47,3% (e settimo posto) contro 45,9% (undicesima posizione) nel secondo caso.

In fase di realizzazione, il Torino “predilige” segnare reti nelle fasi centrali delle due frazioni di gara: il secondo quarto d’ora a disposizione, infatti, è il più prolifico con le 9 reti messe a segno nel primo tempo e le 10 siglate nella ripresa. Peggior frazione l’ultima, dal minuto 75 al minuto 90, con 9 gol al passivo.

Le individualità vedono il Torino in testa: El Kaddouri ha sin qui proposto 54 assist, Bertolacci 32; Farnerud 5 vincenti, Bertolacci 4. Sui tiri il “bombardiere” è il giovane d’animo Quagliarella, con ben 113 bordate, mentre il primo del Genoa, sempre Bertolacci, con 54 tiri è a meno della metà. Le reti vedono nuovamente Quagliarella top scorer granata, con 13 segnature (Falqué è a 10). Nei precedenti raffronti non è stato preso in considerazione Perotti, ormai fuori dai giochi ma comunque dietro gli uomini del Toro.

Alfonso Magno

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