GASPERINI: “Silenzio stampa? Sono stato zitto soltanto per una partita”

«Sono stato zitto per una partita: due giorni e avrei voluto restare un po’ di più, visto che la cosa era piacevole». Gian Piero Gasperini ha ridimensionato nella conferenza stampa a Villa Rostan, prima della trasferta di Palermo, la ridda di voci che si erano susseguite dopo la pausa di riflessione seguita alla partita contro […]


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«Sono stato zitto per una partita: due giorni e avrei voluto restare un po’ di più, visto che la cosa era piacevole». Gian Piero Gasperini ha ridimensionato nella conferenza stampa a Villa Rostan, prima della trasferta di Palermo, la ridda di voci che si erano susseguite dopo la pausa di riflessione seguita alla partita contro il Cagliari. Il tecnico ha scherzato con i giornalisti, usando una metafora modello “Rischiatutto”: ossia citando le buste che nella celebre trasmissione degli anni ’70 il celebre conduttore Mike Bongiorno esibiva ai concorrenti prima del raddoppio. «C’erano le tre buste – riporta Primocanale – prima della gara col Cagliari. Tino Costa che si era fatto male, di Perin e di Begdich e si è parlato solo di queste cose». Poi si è parlato di altri problemi del Genoa: «Poi si parlava che il Genoa non vinceva da due mesi, che la squadra aveva mollato e che i giocatori non avevano più motivazioni».

Gasperini spiega con grande semplicità e un pizzico di ironia la sua decisione di non essere presente alle due conferenze stampa infrasettimanali: «Abbiamo vinto la gara col Cagliari e ho avuto l’idea, visto che giocavamo tre partite in una settimana, di dare risalto a Spinelli coi portieri e anche con Perin, per far vedere che aveva male alla spalla. Poi è venuto Gritti: è stata una bella intervista perché è venuto fuori quel tormentone simpatico». Il tecnico ribadisce: «Non è vero quindi che non parlo da un mese: ho saltato solo la partita di mercoledì. E questo è tutto». Ha anche un’altra idea: «La prossima settimana vorrei riuscire a portare Murgita e tutti altri collaboratori: chissà, vorrei riuscire a farlo anche con Milanetto anche se è difficile. Potrebbe essere un modo per variare un po’, altrimenti venire qui ogni due o tre giorni faccio fatica a inventarmi le cose. E questo è quanto». Gasp prosegue: «Detto questo parliamo di Palermo-Genoa. Veniamo da due vittorie che ci hanno dato morale e in cui abbiamo giocato molto bene. Ci sono parecchie assenze, andiamo a Palermo però con spirito positivo e voglia di fare bene come sempre. È una partita da interpretare sul campo, è una gara importante».

L’allenatore accenna alla sua tormentata esperienza con il club rosanero: «A Palermo non è stata una esperienza positiva, non è stata una buona scelta. Peccato perché ero molto legato a questa città dove ho vissuto molti anni da giocatore: è stata, credo, l’unica esperienza negativa visto che all’Inter non ho praticamente lavorato. Ed è stata purtroppo dolorosa: sono contento però che si sia ripresa presto, è diventata una buona squadra ed è di nuovo in Serie A».

Gasperini ci tiene a sottolineare il grande carattere mostrato dai suoi giocatori anche nei momenti più difficili della stagione: «Una nostra caratteristica è di non esserci mai arresi. Non ci siamo arresi neanche l’anno scorso: sicuramente quest’anno è più forte». Poi si sofferma sulla rosa attuale degli avversari: «E’ un ottimo organico, costruito bene e lo ha dimostrato con i risultati e, in tante gare, attraverso l’espressione di gioco. Non ci sono solo Dybala e Vazquez, i valori sono distribuiti. Ho allenato sia Perotti che Dybala. Due dei migliori giocatori, per rendimento e continuità, di questo campionato».

Riguardo agli aspetti tecnici, conferma la presenza di Mandragora a centrocampo: «Stavolta giocherà». In porta ci sarà ancora Lamanna: Perin non sta ancora bene.

Il tecnico conclude sulle possibilità di arrivare in Europa League: «Accorciare la classifica su chi ci precede è difficile, non impossibile. Qualcuna dovrebbe mollare, noi compiere cose straordinarie».

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