ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – GENNARO RUOTOLO: «Difficile che il Livorno decida di affrontare il Genoa a viso aperto»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net all'ex bandiera del Genoa e tecnico del Livorno fino a poche settimane fa


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Chissà che emozioni avrebbe provato, se qualche risultato negativo di troppo non avesse indotto il presidente Spinelli ad optare per il suo esonero. Gennaro Ruotolo non è mai stato così vicino ad affrontare il “suo” Genoa da allenatore. Sulla panchina amaranto ci sarà comunque un altro ex, quel Serse Cosmi che guidò il Grifone in serie A prima delle note vicende giudiziarie.

Genoa e Livorno hanno rappresentato tanto, quasi tutto, nella carriera agonistica di Ruotolo. Un giocatore amato ed apprezzato per la sua grande generosità, oltre che per l’enorme contributo che ha saputo fornire alla causa nei diversi anni di permanenza in rossoblù. L’amicizia e la stima con il presidente Spinelli lo hanno poi portato a Livorno dove, dopo una parentesi a Sorrento, ha iniziato a cimentarsi nel ruolo di allenatore, ottenendo subito un risultato molto prestigioso come la promozione in serie A.

In attesa che un altro club possa offrirgli l’opportunità di rimettersi in gioco, il campano si prepara ad assistere al duello tra due squadre che, per motivi diversi, resteranno per sempre nel suo cuore.

In esclusiva per Pianetagenoa1893.net, ecco le sue impressioni sul match dell'”Ardenza”.

Il Genoa, sotto il profilo tecnico, è sicuramente superiore al Livorno. Attraverso quali caratteristiche, però, i toscani potrebbero dimostrarsi temibili?

«Venire a giocare a Livorno non è facile per nessuno. I tifosi sono molto calorosi e fanno sentire il loro apporto alla squadra. Di conseguenza, in questo ambito, i rossoblù potrebbero avere qualche problema. Per il resto, invece, i ragazzi di Gasperini devono essere consapevoli di trovarsi di fronte una formazione che è riuscita a superare un periodo complicato e molto vogliosa di tornare a far punti».

Fino ad oggi il Livorno ha evidenziato grosse difficoltà a trovare la via gol. Sul fronte difensivo, invece, quali sono le situazioni che gli amaranto soffrono maggiormente?

«Non trovo una particolare tipologia di casi che possa essere considerata il tallone d’achille della retroguardia livornese. E poi, a mio avviso, è sbagliato valutare l’operato di una squadra a compartimenti stagni. Tutti i reparti, infatti, amalgamati nel modo giusto ed aiutandosi reciprocamente, possono far fronte alle difficoltà che una partita può presentare. Nella specifica gara contro il Genoa, invece, credo che un ruolo fondamentale lo rivestirà la sfera mentale: l’approccio alla gara, la concentrazione, la voglia di vincere, la determinazione a far bene e l’ostinazione a provarci fino alla fine saranno decisivi per stabilire l’esito di una partita che, alla vigilia, reputo da tripla».

Perché il Livorno ha così pochi punti in classifica?

«Qualche errore lo avremo commesso ma, riferendomi al periodo della mia gestione, nulla ci è girato per il verso giusto. Spesso le gare sono decise dagli episodi e, la maggior parte di questi, hanno finito per penalizzarci. E poi i numeri sono sotto gli occhi di tutti: se si segna con il contagocce risulta molto difficile vincere e far passi avanti in classifica. I toscani, comunque, dispongono di tutti i mezzi per uscire da questa situazione».

Per il Genoa, la gara contro il Livorno precede di una settimana il derby. Per la sua esperienza, è concreto il rischio di un calo di concentrazione?

«Escludo che, domenica, i rossoblù possano scendere in campo scarichi. Da ex giocatore assicuro che la mente è sempre rivolta all’impegno più vicino, indipendentemente dall’importanza di quello successivo. Ogni gara mette in palio punti importanti e tutti i componenti di una squadra puntano sempre a fare del loro meglio. Per questi motivi sono certo che la testa del Genoa sia solo ed esclusivamente rivolta a Livorno».

Ci sono due giocatori che, per le loro caratteristiche, potrebbero risultare decisivi?

«Non credo a queste cose né al fatto che un singolo possa determinare il risultato di una gara. Certo, a volte le partite si risolvono sul filo degli episodi, ma è l’intera squadra a lavorare affinchè la partita si incanali in una certa organizzazione. Per questo motivo, in Livorno – Genoa, non vedo nessun duello particolare e, a dirla tutta, non mi appassiona neppure cercarlo. Ben più interessante, invece, è confrontare le squadre nel loro complesso e, soprattutto, l’organizzazione tattica e l’impostazione di gioco che saranno in grado di proporre».

Sotto il profilo tattico, di conseguenza, che partita sarà?

«Penso che il Genoa terrà in mano il pallino del gioco ed il Livorno cercherà di giocarsi le proprie carte in contropiede. Il campo potrà smentirmi ma mi risulta difficile immaginare un Livorno che decida di affrontare il Grifone a viso aperto, magari pressandolo alto a rischio di concedere qualcosa. Mister Cosmi dovrà fare i conti anche con pesanti e numerose assenze: non ritengo, però, che queste possano influire sull’atteggiamento che la squadra toscana deciderà di tenere di fronte ad una formazione solida e temibile come quella rossoblù»

Claudio Baffico

 

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