ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – GAETANO DE ROSA: «Il Genoa col Valencia è avvantaggiato dal fattore campo»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net all'ex difensore rossoblù Gaetano De Rosa


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Era il perno di una retroguardia solida che ha stregato la serie B e si è confermata nella massima serie. Un difensore con il vizio del gol: chi non ricorda quella fantastica rete segnata al Mantova? Stop di petto, dribbling e tiro in porta: un capolavoro da manuale del calcio e da vero centravanti. Parliamo di Gaetano De Rosa, in rossoblù dal 2006 al 2008. PianetaGenoa1893.net ha intervistato l’ex centrale napoletano per analizzare i match contro Valencia e Bari.

Quante possibilità ha il Genoa di passare il turno con il Valencia?

«Il Grifone gode del fattore campo, che può incidere molto sulla prestazione. Credo che i rossoblù abbiano sicuramente delle chance di qualificazione».

L’opaca prestazione di domenica con la Lazio è legata all’attesa per la gara di Europa League?

«Assolutamente no. In ogni partita i giocatori sono concentrati e carichi al massimo perchè c’è sempre la volontà di vincere. I black-out non vanno motivati: non bisogna dare spiegazioni alle sconfitte perchè nel calcio si vince e si perde. Si può dare una risposta solo ad una prestazione sottotono».

Come si preparano queste partite?

«Dipende dal carattere. Alcuni, per esempio, sdrammatizzano e cercano di pensarci il meno possibile: in questo modo trovano la carica e perdono l’ansia. Le preparazioni, inoltre, sono varie e non così schematiche. Ma bisogna considerare un fattore: anche se si vuole conquistare la vittoria, non sempre ci si riesce».

In caso di risultato negativo si rischia un contraccolpo psicologico in vista della partita con il Bari e del prosieguo della stagione?

«Assolutamente no. Quello genoano è un gruppo fortissimo, con grandi valori caratteriali e morali. Inoltre in casa rossoblù c’è un ambiente assai solido».

Domenica è di scena Genoa-Bari: come vede la partita?

«È una partita difficilissima per i rossoblù. I galletti rappresentano la rivelazione del campionato: sono una squadra giovane con un allenatore di grande esperienza. Una compagine che gioca un buon calcio. Dalle prime impressioni è emerso che si tratta di una formazione ben organizzata, con grande spirito di gruppo e senso di sacrificio. I biancorossi attaccano e difendono in undici. Ma il Genoa è un grande club anche se domenica ha perso: rimane una squadra difficile da affrontare. Il Grifone fa della forza fisica e di quella atletica le proprie forze migliori. I rossoblù hanno giocatori determinanti e di grande spessore tecnico. Sono sicuro che le due squadre si affronteranno a viso aperto».

Cosa ne pensa dell’utilizzo di Sculli come centravanti?

«In questi ultimi tempi Gasperini ha preferito Beppe a Floccari e Crespo. È una scelta che in alcune occasioni si rivela positiva, in altre no. Io la vedo come un’alternativa in momenti di emergenza. A mio parere, deve giocare un attaccante puro, che faccia reparto a sé: tutto questo, però, senza nulla togliere a Sculli, il quale sta disputando un ottimo campionato. Gasperini è bravo a trovare nuove soluzioni. Tutto sommato, però, l’attaccante calabrese ha dimostrato un buon senso della posizione quando ha giocato nel ruolo di punta centrale».

Secondo lei la squadra va rinforzata?

«Dipende dagli obiettivi della società: se si puntasse allo scudetto, certamente bisognerebbe operare sul mercato… Ma sono dell’idea che in questa squadra ogni reparto sia all’altezza. Se si punta ad andare avanti in coppa, l’organico non ha bisogno di essere modificato. La difesa è spesso criticata? Quando si perde si va subito a porre l’attenzione sul singolo o sull’errore. Nel reparto arretrato ci sono Biava, Bocchetti, Criscito, giocatori che io stimo fortemente perchè ottimi nel proprio ruolo. Inoltre, se Rossi avesse disputato una buona partita come difensore, lo avremmo osannato: se invece gioca male poniamo l’attenzione sulla scelta azzardata e non abituale dell’allenatore».

Andrea Ferrando

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