Correva l’anno 1938: il Genova 1893 pareggia a San Siro nel recupero contro il Milan

Il Genova 1893 da spacciato a rimontante nei sette minuti finali gelò “San Siro” rossonero nel 1938 domenica 3 aprile 1938 il Genova 1893 (NDR: la denominazione del Genoa nel periodo fascista), che aveva subito la domenica precedente un 1-3 interno dal Bologna (che, preceduto da altre due sconfitte casalinghe, lo 0-2 contro il Liguria […]


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Il Genova 1893 da spacciato a rimontante nei sette minuti finali gelò “San Siro” rossonero nel 1938 domenica 3 aprile 1938 il Genova 1893 (NDR: la denominazione del Genoa nel periodo fascista), che aveva subito la domenica precedente un 1-3 interno dal Bologna (che, preceduto da altre due sconfitte casalinghe, lo 0-2 contro il Liguria e l’1-2 contro la Juventus, aveva vanificato la rincorsa-scudetto degli uomini di “mister” William Thomas “Billy” Garbutt, che da gennaio a febbraio avevano ottenuto sette – di cui cinque esterni – successi consecutivi), si recò a Milano ad affrontare nella terzultima giornata di Campionato i rossoneri, terzi in classifica con Bologna e Triestina e a due punti dalla capolista Juventus (che la domenica successiva, a causa di un’inopinata sconfitta interna per 0-1 contro il Liguria, avrebbe subito il sorpasso decisivo dall’Ambrosiana-“Inter”).

I genovani, che in quel momento erano distanziati di un punto in classifica dal Milan, con cui avrebbero condiviso il terzo posto finale, tennero in apprensione con il loro gioco manovrato i 17mila spettatori di “San Siro” per oltre un’ora, sfiorando il palo al 29′ del primo tempo con Luigi Scarabello e la traversa al 2′ della ripresa con Arrigo Morselli, dopodiché i padroni di casa assunsero il comando delle operazioni e la loro ala sinistra Aldo “el matador” Boffi capitalizzò al 29′ e al 38′ due suggerimenti di Giuseppe Antonini I, prima evitando con una finta l’intervento di Mario Genta e poi vincendo un duello di forza con Renato Vignolini, con due conclusioni da distanza ravvicinata alla sinistra di Lino Fregosi I, che non lasciarono scampo all’estremo difensore degli ospiti, che a una punizione dal limite dell’area di rigore dello scatenato attaccante rossonero aveva cinque minuti prima risposto con una splendida parata in tuffo.

Al 41′ Mario Perazzolo, appena passato al ruolo di mezzala sinistra al posto di Scarabello a cui aveva lasciato quello di mediano destro, indirizzò un pallone nel cuore dell’area di rigore milanista che venne girato nella porta difesa da Mario Zorzan da pochi metri dal centravanti uruguayano Carlos “el paquero” Servetti. Quando ormai si era entrati nel secondo minuto del recupero (all’epoca così raro), su un calcio d’angolo lasciato agli ospiti da un mancato intervento di Giuseppe Bonizzoni, che non si era accorto di un ultimo tocco di un compagno di squadra, e battuto da Pietro Sante Arcari III, l’italo-uruguayano Emanuele Figliola toccò per ultimo il pallone di testa, dando l’insperato pareggio al Genova 1893 e rendendo elettrico il post-partita sugli spalti e in campo, dove, ad onor del vero, durante l’incontro, la cavalleria non aveva regnato sovrana.

Stefano Massa

(Membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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