Massimo Sannelli: “Più mi tradisci più ti amo”

Riprendiamo, per gentile concessione dell’autore Massimo Sannelli, un brano di un articolo riguardante Genova e il Genoa tratto da Trentinolibero.it Genova significa anche Genoa. Genoa è il Grifone. Il Grifone è la figura trionfale di Cristo nel canto XXIX del Purgatorio. Immortale e complesso, se no non sarebbe Cristo, due nature in una. Ora, il […]


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Riprendiamo, per gentile concessione dell’autore Massimo Sannelli, un brano di un articolo riguardante Genova e il Genoa tratto da Trentinolibero.it

Genova significa anche Genoa. Genoa è il Grifone. Il Grifone è la figura trionfale di Cristo nel canto XXIX del Purgatorio. Immortale e complesso, se no non sarebbe Cristo, due nature in una. Ora, il Grifone non è la squadra in sé, e nemmeno i suoi giocatori, e neanche i suoi fondatori del 1893. James Spensley, uno per tutti, è tra centinaia di morti del Commonwealth a Niederzwehren, settore 3, fila H, numero 5. Spensley non è stato immortale, fisicamente. Ma l’idea lo è, come il simbolo, e qui sta il Grifone, ambiguo e composito. E Genova barbara? Vive l’ambiguità del dio Amore di Dante: nome dolce e atteggiamento duro, rifiuto della novità e officina precaria, grande passato e futuro incerto, carezze e botte nello stesso tempo. Il marchese Federico Spinola – un migliaio di anni di storia documentata – ha messo nel curriculum questo status: “Sua preoccupazione primaria è vedere la città di Genova mantenere un ruolo attivo nell’economia e nei valori sociali del nuovo secolo”. E poi un genoano, Sandro Sblen, sotto la rubrica “Inviate i vostri auguri per i 120 anni del Grifone immortale”, ha scritto: “Più mi tradisci più ti amo”. Bello e tremendo come pensiero, tremendo e vero per chi lo vive. Immaginate che cosa significhi, nella carne e nel cuore: tu mi tradisci e io ti amo. Oppure: tu mi tradisci, ma io ti amo. Ti amo nonostante tutto, Barbara. Ti offro anche un “ruolo attivo” e lavoro per questo. È un atto di fede, oppure un pensiero eroico, a suo modo.

“Più mi tradisci più ti amo” è anche il titolo di un libro di Alberto Isola, con prefazione di Alfredo Biondi, un genoano di ferro. Chi tradisce è il Genoa? Sì e no. C’è anche la città, che ha lo stesso nome della squadra. E la squadra è oggetto di una fede, in attesa della stella, per il decimo scudetto: non a caso il vecchio Biondi scrive che il Genoa è una “icona sacra”. È vero, come è sacro il Grifone-Cristo. Allora amen, prima o poi la stella arriverà. Ma anche Genova è un’icona, se il nome è un nome che vale.

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