Xavier Jacobelli: «Genoa ago della bilancia del mercato»

La sessione estiva del mercato chiuderà alle ore 19 di martedì 31 agosto. Sinora, rispetto al 2009 le società hanno speso meno della metà (210 milioni di euro rispetto a 460 milioni di euro). Al tempo della Grande Crisi, questa è sicuramente una buona notizia, considerati i milioni sperperati a centinaia negli anni delle vacche […]


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La sessione estiva del mercato chiuderà alle ore 19 di martedì 31 agosto. Sinora, rispetto al 2009 le società hanno speso meno della metà (210 milioni di euro rispetto a 460 milioni di euro). Al tempo della Grande Crisi, questa è sicuramente una buona notizia, considerati i milioni sperperati a centinaia negli anni delle vacche grasse. I club che hanno speso di più fino a questo momento sono stati il Genoa (42 milioni di euro); la Juve (35,8 milioni); la Lazio (26,5 milioni); la Fiorentina (18,3 milioni) e il Palermo (17,6 milioni). Quelli che hanno incassato maggiormente risultano essere l’Inter (+37 milioni), l’Udinese (+27 milioni), il Catania (+9 milioni), il Bari (+4,2 milioni) e la Roma (+1,6 milioni). Gli acquisti più costosi sono Bonucci (15,5 milioni), Hernanes (13,5 milioni), Martinez (12 milioni), Veloso (9 milioni) e Rafinha (9 milioni). Nella sessione estiva 2010, per una serie di motivi diversi risulta evidente come Inter, Milan e Juive non comandino più. Il Genoa di Preziosi è diventato l’ago della bilancia, grazie anche ad una serie di intelligenti alleanze italiane ed internazionali che, a tutt’oggi, lo rende fra i primi cinque club più attivi d’Europa in ambito acquisti e cessioni. Il prestito di Boateng al Milan sarebbe stato inimmaginabile prima della cessione di Kakà, ma il calcio cambia a velocità supersonica e chi non si adegua è perduto. All’orizzonte si staglia il fattore 2F (Fairplay Finanziario) dell’Uefa che, a partire dal triennio 2011-2014 impone di contenere il deficit di bilancio sotto la soglia dei 45 milioni di euro, pena la mancata iscrizione ale coppe europee). A parte il Manchester City del principe al Mansour, che ha già speso oltre 100 milioni di euro, non esiste in Europa un altro club che si possa permettere una simile mole di investimenti. Tanto che Roberto Mancini può tranquillamente rimbeccare Sir Alex Ferguson che gli aveva dato del kamikaze, ricordandogli i tempi in cui il Manchester United spendeva e spandeva. Salvo ritrovarsi oggi con l’acqua alla gola per i debiti accumulati. La regola vale per tutti: chi vive al di sopra delle proprie possibilità, prima o poi si vede presentare il conto.

Xavier Jacobelli

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