Pompei-Nocera: incidenti e squalifiche d’altri tempi, ma oggi nulla è cambiato

Pubblichiamo questo passo degli Annali di Tacito che è tanto attuale alla luce degli ultimi incidenti del Luigi Ferraris. Al posto dei gladiatori impegnati in uno spettacolo a Pompei nei combattimenti ci sono i calciatori, ma la deemenza degli spettatori è rimasta intatta dopo 2000 anni: probabilmente è stata sepolta anch’essa dall’eruzione del Vesuvio del […]


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Pubblichiamo questo passo degli Annali di Tacito che è tanto attuale alla luce degli ultimi incidenti del Luigi Ferraris. Al posto dei gladiatori impegnati in uno spettacolo a Pompei nei combattimenti ci sono i calciatori, ma la deemenza degli spettatori è rimasta intatta dopo 2000 anni: probabilmente è stata sepolta anch’essa dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c.

Tratto da http://www.latin.it/autore/tacito/annales/!14!liber_xiv/17.lat

Tacito – Annales – Liber XIV – 17 

[17] Sub idem tempus levi initio atrox caedes orta inter colonos Nucerinos Pompeianosque gladiatorio spectaculo, quod Livineius Regulus, quem motum senatu rettuli, edebat. quippe oppidana lascivia in vicem incessente[s] probra, dein saxa, postremo ferrum sumpsere, validiore Pompeianorum plebe, apud quos spectaculum edebatur. ergo deportati sunt in urbem multi e Nucerinis trunco per vulnera corpore, ac plerique liberorum aut parentum mortes deflebant. cuius rei iudicium princeps senatui, senatus consulibus permisit. et rursus re ad patres relata, prohibiti publice in decem annos eius modi coetu Pompeiani collegiaque, quae contra leges instituerant, dissoluta; Livineius et qui alii seditionem conciverant exilio multati sunt.

TRADUZIONE LETTERALE

17. Pressappoco in quel periodo, futili incidenti diedero origine a violenti scontri, con morti, tra gli abitanti di Nocera e quelli di Pompei, durante uno spettacolo di gladiatori, organizzato da Livineio Regolo, espulso, come già riferito, dal senato. Cominciarono, con l’intemperanza tipica delle cittadine di provincia, a scambiarsi insulti, poi sassi, per finire col mettere mano alla spada; ebbero la meglio quelli di Pompei, presso i quali si dava lo spettacolo. Molti di Nocera furono riportati nella loro città col corpo mutilato o segnato da ferite, e parecchi piangevano la morte di figli o genitori. Il principe affidò l’inchiesta sugli incidenti al senato e il senato ai consoli. Poi, quando la faccenda ritornò al senato, ai Pompeiani furono vietate per dieci anni simili riunioni e vennero sciolte le associazioni costituitesi in modo illegale. A Livineio e a quanti avevano provocato i disordini fu comminato l’esilio.

TRADUZIONE CON RIFERIMENTI STORICI

In quel medesimo tempo (durante il principato di Nerone, nel 59 d.C.) futili incidenti diedero origine a violenti scontri, con morti, tra gli abitanti di Nocera e quelli di Pompei, durante uno spettacolo di gladiatori, organizzato da Livineio Regolo, che ho già detto essere stato espulso dal senato. Cominciarono, con l’intemperanza tipica delle cittadine di provincia, a scambiarsi insulti, poi sassi, per finire col mettere mano alla spada; ebbero la meglio quelli di Pompei, presso i quali si dava lo spettacolo. Molti di Nocera furono riportati nella loro città col corpo mutilato o segnato da ferite, e parecchi piangevano la morte di figli o genitori. Il principe affidò l’inchiesta sugli incidenti al senato e il senato ai consoli. Poi, quando la faccenda ritornò al senato, ai Pompeiani furono vietate per dieci anni simili riunioni e vennero sciolte le associazioni costituitesi in modo illegale. A Livineio e a quanti avevano provocato i disordini fu comminato l’esilio. 

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