Marta Vincenzi (sindaco Genova): «La partita non andava neppure iniziata»

”La partita non andava neppure iniziata”. Lo ha detto il sindaco di Genova Marta Vincenzi, intervenuta a ”24 Mattino” su Radio 24, per commentare gli incidenti avvenuti ieri durante e dopo Italia-Serbia a Marassi. ”Ho visto scolaresche, famiglie che andavano allo stadio, gente che diceva il giorno prima porto i bambini, perche’ e’ una partita […]


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”La partita non andava neppure iniziata”. Lo ha detto il sindaco di Genova Marta Vincenzi, intervenuta a ”24 Mattino” su Radio 24, per commentare gli incidenti avvenuti ieri durante e dopo Italia-Serbia a Marassi. ”Ho visto scolaresche, famiglie che andavano allo stadio, gente che diceva il giorno prima porto i bambini, perche’ e’ una partita tranquilla. E avere assistito a tutto questo non ha fatto bene a nessuno. Non consentire neppure quella mezz’ora di panico che c’e’ stata sarebbe stato meglio. Certo, col senno di poi…”. Il sindaco di Genova ha raccontato la giornata di follia dei tifosi serbi: ”Questi che non so come definire, meno di teppisti non si puo’ – ha detto – avevano avuto libero accesso alla centro della citta’ e ho dovuto registrare uno scempio dei luoghi piu’ centrali e delicati. Erano ubriachi ore prima di essere allo stadio”. Su eventuali responsabilita’ delle forze dell’ordine la Vincenzi aggiunge: ”Non mi piace puntare il dito, mi rendo conto che quando ci si trova coi riflettori puntati contro e’ difficile prendere decisioni. Il questore mi ha detto: ”Stiamo controllando, sono molto pericolosi, si sta usando la mano morbida per evitare che succeda il peggio’. E’ questa la linea adottata e visto quello che e’ successo, e’ una linea credibile…”. Poi la Vincenzi accusa: ”La mia domanda e’ perche’ li abbiamo fatti entrare? C’e’ uno squilibrio piuttosto considerevole tra i meccanismi che il ministro Maroni ha messo in atto con la tessera del tifoso che porta ad avere centinaia di poliziotti in stato di antisommossa in partite abbastanza tranquille e poi si consente questo. Non capisco bene a cosa servano gli strumenti di cui ci dotiamo. Forse andrebbero ritarate le priorita”’. Infine la questione dei danni: ”Chi paga adesso? – ha chiesto la Vincenzi -. So benissimo che e’ difficile che i danni li paghi qualcuno, ma come citta’ ci faremo sentire. Dobbiamo verificare se ci sono possibilita’ di chiedere a qualcuno. E’ la prima volta che ci troviamo di fronte a un meccanismo di questo tipo, studiamo insieme una soluzione. Spero anche con chi e’ preposto a garantire l’ordine nelle citta”’.

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