Le incognite della tessera del tifoso

La confusione intorno al “programma tessera del tifoso” del ministero degli interni è la più grossa incognita alla viglia del debutto del campionato di Serie A, al via domani con gli anticipi Udinese-Genoa e Roma-Cesena. Le violenze scatenate due giorni fa dagli ultrà atalantini nel corso di una festa della Lega Nord ad Alzano Lombardo, […]


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La confusione intorno al “programma tessera del tifoso” del ministero degli interni è la più grossa incognita alla viglia del debutto del campionato di Serie A, al via domani con gli anticipi Udinese-Genoa e Roma-Cesena. Le violenze scatenate due giorni fa dagli ultrà atalantini nel corso di una festa della Lega Nord ad Alzano Lombardo, che avevano come obiettivo il ministro Roberto Maroni, presente sul palco assieme ad altri ospiti, hanno drammaticamente riacceso i riflettori su un problema che tormenta il calcio italiano e per il quale non sembra esserci, almeno al momento, possibile soluzione. O meglio, governo, Figc e Lega di Serie A tentano di dettare linee di comportamento, anche dure e repressive, ma la violenza, fuori e dentro gli stadi, come evidenziato addirittura nelle partite di precampionato, continua ad accompagnare le partite. Al prossimo consiglio dei ministri, ha annunciato il sottosegretario Alfredo Mantovano, sarà approvato un decreto legge che ripristini la possibilità di effettuare arresti in flagranza differita, vale a dire anche ore dopo gli scontri effettuati in occasione delle partite. La norma, ereditata dall’ex ministro Beppe Pisanu, era decaduta lo scorso 30 giugno, ma i vertici delle forze dell’ordine la ritengono utile, vista soprattutto come tutela giuridica per i così detti steward presenti allo stadio. Resta il fatto che, a leggere le disposizioni del ministero, già l’idea di andare allo stadio può costare fatica. “L’avvio a regime, dalla prossima stagione calcistica, del programma ‘tessera del tifoso’, postula l’esigenza di sviluppare strategie ispirate alla logica del massimo rigore ed improntate alla puntuale attuazione delle norme”, si legge nel documento datato 6 agosto e inviato ai questori e per conoscenza ai prefetti e ai comandi generali di carabinieri e guardia di finanza. Dal fine settimana, con l’avvio del campionato, la tessera diventa infatti obbligatoria per chi fa un abbonamento. Ai questori si chiede di “disporre particolari e attente verifiche strutturali al fine di individuare eventuali inadempimenti” da segnalare all’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive del Viminale. Le verifiche strutturali si riferiscono alla “effettiva realizzazione negli impianti delle strutture accessorie all’utilizzo della tessera”, cioé corsie dedicate, telepass, adeguamento dei varchi, e inoltre alla “attuazione, da parte dei club, delle misure organizzative necessarie a rilasciare le tessere a chi ne faccia richiesta, anche all’atto dell’emissione dell’abbonamento”. 

Alle società si chiede quindi “l’impiego di un maggior numero di steward”, mentre ai questori di “disporre l’impiego di un adeguato numero di unità delle Forze di Polizia per il sistematico controllo della rispondenza tra il titolo di accesso ed il titolare della tessera. Allo stesso fine dovranno essere disposti capillari controlli presso le agenzie incaricate della vendita dei biglietti applicando, ricorrendone i presupposti, il previsto regime sanzionatorio”. E se tutto questo non dovesse funzionare, a pagare sarebbero le società di calcio, perché “la mancata attuazione degli adempimenti connessi all’adesione al programma ‘tessera del tifoso’ – peraltro condiviso con gli organi sportivi – è da considerare alla stregua di una carenza strutturale dell’impianto”. Impossibile non arrivare alla conclusione che, comunque, tutto questo può anche portare tanta gente a disertare lo stadio. E sono state 522.379 le richieste della tessera del tifoso presentate da parte dei supporter di calcio italiani, ma ad oggi le società sportive ne hanno emesse solo 348.455: all’avvio domani del campionato di serie A, ne rimangono quindi sprovvisti circa 144 mila tifosi abbonati, quasi uno tre. Un ritardo nel rilascio che per il Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno è “ingiustificabile”. In una nota dell’ufficio stampa della Polizia, si spiega che le tessere richieste sono 456.379 per la Serie A, 34 mila per la Serie B e 32 mila per la Lega Pro: “Un numero superiore alle attese, soprattutto se si considerano i numerosi tentativi di boicottaggio della Tessera stessa attraverso false rappresentazioni della realtà quando non addirittura con intimidazioni e minacce e con inqualificabili atti di violenza delinquenziale che nulla hanno a che vedere con il mondo dello sport”, commenta il dipartimento. Quanto a quelle già emesse dai club, 343.567 sono per la Serie A, 6.580 per la Serie B e 28.308 per la Lega Pro. “Il ritardo nel rilascio di migliaia di Tessere regolari da parte di alcune società sportive è imputabile esclusivamente alle società stesse e rischia di ledere il diritto di molti cittadini ad accedere allo stadio”. Per ridurre i disagi degli aventi diritto, il Dipartimento ha adottato un piano di emergenza per la tutela dei tifosi penalizzati dalle inadempienze di alcune società sportive: chiunque intenda seguire la propria squadra in trasferta ed ha fatto richiesta della tessera del tifoso (non ancora rilasciata dalla società sportiva pur in presenza dei prescritti requisiti) potrà comunque acquistare il titolo di accesso allo stadio, esibendo l’abbonamento o la cedola di richiesta della tessera, accompagnati da un documento di riconoscimento in corso di validità. Sulla gestione della prima giornata di Serie A con la tessera, i competenti organismi del Ministero dell’Interno faranno un punto della situazione nel corso di una riunione già fissata per il prossimo lunedì.

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