L’Antitrust ha inflitto una multa da 102mila euro alla Lega per i diritti tv della serie B

L’Antitrust ha inflitto una multa da 102mila euro alla Lega calcio in merito alla vicenda legata all’assegnazione dei diritti televisivi del campionato di Serie B. Secondo l’Antitrust la Lega “ha ostacolato l’acquisizione dei diritti da parte degli operatori della comunicazione, limitando fortemente la trasmissione in diretta televisiva degli incontri, a danno delle emittenti e dei […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

L’Antitrust ha inflitto una multa da 102mila euro alla Lega calcio in merito alla vicenda legata all’assegnazione dei diritti televisivi del campionato di Serie B. Secondo l’Antitrust la Lega “ha ostacolato l’acquisizione dei diritti da parte degli operatori della comunicazione, limitando fortemente la trasmissione in diretta televisiva degli incontri, a danno delle emittenti e dei consumatori”. Comportamento che equivale “a una intesa restrittiva della concorrenza, sanzionata con una multa calcolata sul fatturato dell’associazione”. L’istruttoria era stata avviata il 10 aprile 2008 per verificare se la Lega avesse limitato la facoltà delle squadre del campionato di calcio di Serie B di commercializzare autonomamente i diritti di trasmissione delle partite. In base alla documentazione acquisita nel corso del procedimento, l’Antitrust ha stabilito che “la Lega calcio ha utilizzato il proprio ruolo e la propria reputazione per assicurare l’attuazione delle decisioni concordate in sede assembleare, a favore della vendita collettiva dei diritti trasmessivi, intervenendo con richiami e diffide nei confronti delle società sportive e delle emittenti che non intendevano rispettare l’accordo”. La Lega “ha inoltre fatto leva sulla propria funzione di gestore delle risorse destinate alla mutualità per influire sulle decisioni delle singole società sportive”. Infine, la Lega “ha sfruttato il potere di negare l’autorizzazione alla vendita individuale, conferitole dalla normativa transitoria, per sostenere l’intesa sulla vendita collettiva, svuotando così di contenuto un’esplicita previsione normativa mirata a preservare l’autonomia negoziale dei club nel periodo transitorio”. Secondo l’Antitrust, la Lega, “nonostante le difficoltà riscontrate nella negoziazione collettiva dei diritti del campionato, ha assunto un atteggiamento di energica opposizione alla richiesta, espressa da alcune società sportive di Serie B, di commercializzare autonomamente i diritti relativi a talune partite”. Quando alcune società hanno comunque proceduto alla vendita di alcune gare, la Lega “ha reagito duramente, anche con diffide, ricordando che le decisioni assembleari vietavano la cessione individuale”. Questa posizione è rimasta immutata anche quando, a stagione ormai avanzata, risultava chiaro che le probabilità di cessione centralizzata dei diritti erano minime o nulle. In questo modo – ha stabilito l’Antitrust – non solo non sono stati raggiunti gli obiettivi di ampia visibilità e congruo ritorno economico che si volevano raggiungere con la vendita centralizzata, ma è stato impedito ai club di cogliere almeno i margini residui di visibilità e ricavo. Anche i consumatori hanno subito ripercussioni negative in quanto hanno potuto fruire della trasmissione in diretta soltanto di un numero esiguo di gare del campionato di Serie B 2007-08, mentre la stragrande maggioranza degli incontri non ha avuto copertura televisiva.Su un totale di 462 partite che componevano il campionato, soltanto 16 (corrispondenti al 3 percento) sono state trasmesse in diretta. Peraltro, buona parte della cessione dei diritti da parte dei club è avvenuta soltanto dopo l’avvio del procedimento istruttorio dell’Antitrust.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.