Football Aid: beneficenza e divertimento al Ferraris con le glorie rossoblucerchiate

Football Aid sbarca (di nuovo) al “Ferraris”. “Live the dream”, lo slogan dell’iniziativa che ha fatto tappa per il secondo anno consecutivo, dopo l’esordio italiano di dodici mesi fa, a Genova. Vivi il sogno, lo slogan dell’iniziativa. Quale? Quello di ogni tifoso di pallone, essere per una volta l’assoluto protagonista in campo. Nessuna fila per […]


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Football Aid sbarca (di nuovo) al “Ferraris”. “Live the dream”, lo slogan dell’iniziativa che ha fatto tappa per il secondo anno consecutivo, dopo l’esordio italiano di dodici mesi fa, a Genova. Vivi il sogno, lo slogan dell’iniziativa. Quale? Quello di ogni tifoso di pallone, essere per una volta l’assoluto protagonista in campo. Nessuna fila per acquistare il biglietto, code ai tornelli per entrare allo stadio, numero di posto in gradinata da cercare. L’entrata da prendere questa volta è quella principale, direzione spogliatoi, pronta ad essere indossata la divisa scelta. Pantaloncini, calzettoni e maglia, con numero e nome stampato sulle spalle, a rendere ancora più emozionante una giornata destinata a restare impressa a lungo nella mente. Perché in fondo, quello di scendere in campo con la maglia della propria squadra del cuore è il sogno di ogni tifoso di calcio.

Quel sogno oggi coronato sul prato di “Marassi” dai tifosi rossoblucerchiati e non solo, che hanno potuto rivivere due sfide davvero speciali: la gara del “Ferraris”, semifinale di ritorno di Coppa delle Coppe, del 20 aprile 1995 tra Sampdoria ed Arsenal da una parte. Quella del 4 marzo 1992, sempre all’ombra della Lanterna, gara di andata dei quarti di finale di Coppa Uefa tra Genoa e Liverpool dall’altra. Non prima però di essersi affrontati in mattinata nella gara più attesa dell’anno, quel “Derby della Lanterna” che da queste parti dura 365 giorni all’anno. In campo con i tifosi durante i match della giornata le Legend Simone Braglia, Claudio Onofri e Marco Rossi (Genoa), e poi Marco Lanna, Sergio Volpi, Claudio Bellucci e Domenico Arnuzzo (Sampdoria).

“Rivestire la maglia del Genoa e farlo in questo stadio è davvero una grande emozione, farlo poi in occasione di un’iniziativa così importante come quella promossa da “Football Aid” a favore del “Gaslini” è ancora più speciale – le parole dell’ex numero uno rossoblù Braglia – Il ricordo più bello qui? Genoa-Juventus nell’anno del quarto posto, il tifo roboante al primo gol di Claudio Branco non l’ho mai più sentito in nessun altro campo”. “Io qui ci sono cresciuto come calciatore ed è sempre tantissima l’emozione nel tornarci – gli fa eco l’ex bomber blucerchiato Claudio Bellucci a Gianlucadimarzio.com – L’Arsenal? Ho un ricordo grandissimo un po’ dolce amaro, col tempo però è rimasto più il dolce ed è un piacere ricordarlo giocando, quel Samp-Arsenal del ’95 ha rappresentato la svolta della mia carriera e quando mi hanno proposto di rigiocarla ho detto subito di sì. La cosa più importante però è poter dare una mano con questa iniziativa, il calcio muove tanto anche a livello pubblico e giocare per aiutare gli altri è ancora più bello. L’Europa? È bellissimo, tornare a giocare in Europa dove le partite hanno un sapore differente è qualcosa di speciale, l’atmosfera di “Marassi” poi è unica”.

Parole ed emozioni a tinte rossoblucerchiate, che fanno da sfondo a quelle di Michele Cammarere, rappresentante “Football Aid Italia”, che ai nostri microfoni ha raccontato la soddisfazione per un’altra riuscitissima tappa di un progetto “nel quale da subito abbiamo creduto molto. Io l’ho provato da giocatore in Inghilterra e mi sono subito innamorato della possibilità di toccare con mano quello che è un sogno che ognuno ha avuto almeno una volta nella vita da bambino. Da Genova siamo partiti e da qui (con un altro sold out) continuiamo a camminare, registrando anche l’esordio in Portogallo e quello prossimo in Germania. Tornando alla giornata di oggi, un grazie va a tutte le “Legend” presenti, a quelle che in seguito allo spostamento della data (dal 13 al 7 giugno) non sono riuscite ad essere qui (Kennedy del Liverpool e Hillier dell’Arsenal) e a chiunque ha reso possibile un evento il cui scopo più importante è quello benefico, da parte nostra vedere che riusciamo a regalare il sogno a chi scende in campo e a chi invece in campo non ci può scendere è la soddisfazione più grande”.

Grande come l’applauso del pubblico al triplice fischio, applausi per tutti al di là dei risultati del campo: tanti sorrisi per aver coronato il proprio sogno e contribuito ad una causa importante. Dai bomber in campo a quelli fuori, ora è il tempo delle foto, delle premiazioni, gli ultimi “Man of the match” e “Moment of the match”, poi tutti sotto la doccia, pronti a tornare a casa. In valigia, tante emozioni e una (bella) storia in più da raccontare.

Marco Bovicelli

Gianlucadimarzio.com

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