A MARASSI IL SALUTO A VINCENZO

“Vivere nel cuore di chi resta non è morire” recita la scritta sulla targa. Una profezia più ancora che un messaggio, a giudicare da come il ricordo di Vincenzo Spagnolo, “Claudio”, “Spagna”, sia presente e nitido, a distanza di 15 anni da quel vile affronto, nella comunità genoana. Era il 29 gennaio 1995. Domani (ore […]


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“Vivere nel cuore di chi resta non è morire” recita la scritta sulla targa. Una profezia più ancora che un messaggio, a giudicare da come il ricordo di Vincenzo Spagnolo, “Claudio”, “Spagna”, sia presente e nitido, a distanza di 15 anni da quel vile affronto, nella comunità genoana. Era il 29 gennaio 1995. Domani (ore 14, sul piazzale) ci sarà papà Cosimo, forse mamma Lina: persone che hanno insegnato come si fa ad accarezzare un dolore come il loro. Ci saranno famigliari, amici, compagni, genoani. Il vicepresidente, Gianni Blondet. Un pezzo del mondo Genoa: quello che c’era quel giorno, in quella chiesa, ai piedi del feudo dei camalli. Più che una cerimonia, un momento di raccoglimento. Certe volte le parole non servono. Oppure sì. Ciao, Spagna.

 

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