Lettera/Roberto Rusconi: «E’ un periodo nero, ma noi genoani ci stiamo ricompattando» (con repliche)

Direttore buongiorno, probabilmente quello che sto scrivendo non verrà pubblicato ma mi sento di dover scrivere il mio momento di Genoano. Totale sconforto, preso in giro da chi anni fa probabilmete, e sicuramente, ci ha salvati dalla scomparsa, ma che ora sta facendo di tutto, generando in noi una più che umana reazione emotiva, per buttarci […]


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Direttore buongiorno, probabilmente quello che sto scrivendo non verrà pubblicato ma mi sento di dover scrivere il mio momento di Genoano. Totale sconforto, preso in giro da chi anni fa probabilmete, e sicuramente, ci ha salvati dalla scomparsa, ma che ora sta facendo di tutto, generando in noi una più che umana reazione emotiva, per buttarci in fondo al baratro. Abbonato ma non vado allo stadio per non soffrire e per non dover fischiare (non si fischia contro un giocatore del Genoa).

E’ questo il suo progetto? Se lo fosse veramente lo dico con tutta la mia forza non credo proprio che ci riesca. Non voglio crederlo. Chi potrebbe essere quell’imprenditore così stupido da buttare soldi dalla finestra?

Una grande cosa mi conferma di gridare con orgoglio: sono genoano. Vedo che ci stiamo ricompattando in questo momento nero. Cerchiamo tutti, parlando al telefono al bar o per strada una soluzione per uscirne.

Io credo che Preziosi abbia ancora la possibilità di tirarci fuori dai guai rispettandoci di più senza raccontare balle, svenderci alle milanesi e chiarire una volta per tutte le sue intenzioni.

Si ricordi: mi piego ma non mi spezzo sono genoano e siamo duri a morire.

Roberto Rusconi robertorusconi@caletrasporti.it

Vorrei esprimere un parere sul momento che stiamo vivendo, Io credo che con tutto il rispetto,  il GENOA non sia Preziosi, il GENOA non sia Del Neri, Il GENOA non siano gli undici giocatori che vanno in campo ( i dieci quando c’è Rossi), il GENOA è 110 anni di storia, il GENOA è una gradinata unica al mondo, il GENOA sono tifosi che sanno perdere, il GENOA è il GENOA. Chiedo per tutto ciò alla gradinata nord, di non essere l’alibi di chicchessia, retrocessione programmata, mancanza di cuore e di attaccamento alla tanto bistrattata maglia. Chiedo alla Gradinata Nord che se non sarà possibile essere il dodicesimo giocatore in campo, come quasi sempre è stato, di essere l’unico giocatore in campo (due quando c’è Rossi), solo così, sbandierando e colorando il cielo di rossoblu, vada come vada, si manterrà intatto il valore del nostro amato grifone.

Domenico Raco Domenico.Raco@poste.it

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