Lettera/Andrea Pace: «Basta sparare contro il Genoa!» (con repliche)

E da sempre ovvio, che quando c’è di mezzo il Genoa i giornali amplificano tutto! Ma ora basta se siamo così importanti da essere su ogni media, lo dobbiamo essere sempre, niente differenze da quando si parla male a quando si parla bene del Genoa! Ora tutti contro di noi, si contro di noi perchè […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

E da sempre ovvio, che quando c’è di mezzo il Genoa i giornali amplificano tutto! Ma ora basta se siamo così importanti da essere su ogni media, lo dobbiamo essere sempre, niente differenze da quando si parla male a quando si parla bene del Genoa! Ora tutti contro di noi, si contro di noi perchè quando si attacca un vero tifosi tifoso si attacca un fratello. Perché sia nel bene che nel male siamo fratelli! Il concetto di tutto ciò e che insieme dobbiamo lottare contro chi spara addosso al grifone e ai suoi tifosi, perchè ora più che mai dobbiamo essere uniti, per combattere per chi ci vuole uccidere, perchè come volevasi dimostrare non sono i tifosi il male! Non loro anzi non noi perchè siamo tutti uniti! Volevano vederci morti ma ci hanno resi immortali, forza grifone!

Andrea Pace

andreapace1893@yahoo.it

Matteo Abbondanza matteoabbondanza@yahoo.it Mi dispiace leggere lettere come quella del “fratello” tifoso Genoano, Andrea Pace. Sono Genoano anche io, e per primo non vorrei che sulla stampa si accostasse la parola “frode” al Genoa. Ma nel momento in cui sono proprio alcuni dei giocatori del Genoa ad essere coinvolti nello scandalo calcio scommesse, non si può pensare che la stampa taccia.  Semmai, sono i tifosi rossoblu, come me, che in questi casi devono dimostrare di essere tifosi veri, ossia sportivi, e prendere le distanze da quei capi-ultrà coinvolti in questi scandali: difendere certa gente non fa bene al calcio, non fa bene al Genoa. Caro Andrea, non c’è alcun accanimento contro il Grifone: nessun giornalista ha mai parlato male della Società Genoa, nessun giornale ha sparato a zero contro i colori rossoblu. Semplicemente, la stampa riporta fatti constatati: ossia che diversi giocatori rossoblù sono coinvolti in frode sportiva, partite presumibilmente vendute, scommesse clandestine, rapporti con ultrà violenti. Tutti fatti che non hanno nulla a che fare con lo sport e, ricordatelo bene, con il Genoa. Non vogliono ucciderci (comunque, non ci riuscirebbero), vogliono solo individuare coloro che si sono venduti le partite del Grifone. Lo voglio anche io. Tu no?

Angelo Vassallo angelo@cartuchoetoners.com.br Caro Matteo Abbondanza, siamo tutti d’accordo sul fatto che si deve fare giustizia, e quelli che hanno sbagliato devono pagare, quello che non va bene é che il fulcro della questione , guarda a caso diventi sempre il Genoa, e che come ha detto Andrea Pace, a Genova si amplifichi sempre tutto, come se dalle altre parti non succedesse niente, come se nelle altre cittá non ci fossero i contatti tra capi ultrá e giocatori o quant’altro, quello che si chiede é paritá di trattamento, succede fuori esattamente come succede in campo , quando Totti da un bel”vaffa” in faccia all’arbitro  non viene neanche ammonito , mentre Palacio viene espulso a Udine a quella maniera, é questa la sensazione che si ha. Ricordando um momento, quel nefasto 2005, come nacque tutto? Per caso la polizia faceva indagini riguardo a carte di credito false o una truffa del genere, e per caso hanno scoperto la presunta combine di Genoa-Venezia, adesso per caso stavano seguendo il bosniaco e per caso hanno scattato le foto di Criscito e Sculli in compagnia del pregiudicato, perché per caso non scoprono mai niente a Torino, Milano o Roma?

Per scrivere a “La parola ai lettori” spedire le email a redazione@pianetagenoa1893.net

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.