JANKOVIC: «Disparità  di trattamento a Genova»

«Per lo stesso comportamento scandaloso i teppisti serbi furono arrestati e tenuti in carcere otto mesi, mentre ora gli italiani sono stati lasciati andare a casa come se nulla fosse successo» ha detto il giocatore a un giornale di Belgrado


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«E’ una vergogna! Per lo stesso comportamento scandaloso i teppisti serbi furono arrestati e tenuti in carcere otto mesi, mentre ora gli italiani sono stati lasciati andare a casa come se nulla fosse successo». Bosko Jankovic in un’intervista del quotidiano serbo Vecernje Novosti ha denunciato così la disparità di trattamento tra gli incidenti in Italia-Serbia del 12 ottobre 2010 a Marassi e gli eventi di Genoa-Siena di domenica scorsa. «La stessa cosa l’ho detta al presidente del club in un incontro davanti a tutti i giocatori» ha spiegato il giocatore che è rimasto «stupefatto» per le scarse misure di sicurezza adottate allo stadio. «Si sapeva che era una partita ad alto rischio, ma allo stadio c’erano letteralmente solo venti poliziotti. Davvero incredibile».

L’esterno rossoblù si è anche lamentato delle offese e degli insulti lanciati verso di lui da un tifoso genoano. Quest’ultimo era seduto in tribuna accanto al giocatore e a suo fratello. «Sul 3 a 0 per il Siena si è alzato e ha cominciato a insultarmi. Avrei tanto voluto menarlo, sopratutto per il fatto che si era rivolto a me con tali parole anche se non fossi con la squadra in campo. Gli ho detto di smetterla e di andare a lamentarsi con il presidente. Ero pronto a tutto…».

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