«Ciao ragazzi, il mio nome è Morten Frendrup e gioco nel Genoa. Vengo dalla Danimarca e gioco con il numero di maglia 32». Il centrocampista del Genoa, intervistato sul canale ufficiale Youtube del club rossoblù nella splendida cornice di Villa Pallavicini di Genova, ha iniziato la sua chiacchierata parlando di sé. «Quando sono arrivato nella prima squadra del Brondby ho cominciato con quel numero e ora è diventato un po’ speciale per me. Con il 32 ho fatto anche la mia prima partita da professionista». Frendrup ha affrontato diversi argomenti: dal suo paese, la Danimarca, ai tifosi rossoblù, ai compagni di squadra e le sue caratteristiche tecniche.
DANIMARCA – «La Danimarca è un paese molto bello, dove ho molti amici e parenti. In Danimarca solitamente facciamo molto hygge, una parola nostrana che può essere tradotta con il termine “accoglienza” e descrive il fatto che amiamo stare insieme ed essere socievoli, che facciamo molte attività insieme. Questo per noi è molto importante».
CARATTERISTICHE – «Mi piace essere aggressivo sul campo e conquistare più palloni possibile. Mi piace anche giocare con il pallone tra i piedi e quando l’intensità del gioco è alta mi piace correre e lottare».
MAGLIA GRIFONE – «Quando corro con la maglia del Genoa mi sento a mio agio. Vicino a me ho molti compagni di squadra forti che sono anche buoni amici»
FERRARIS – «E’ una sensazione unica giocare allo stadio, in particolare al Ferraris con tutti i nostri tifosi sugli spalti. L’atmosfera è proprio incredibile: le partite in notturna sono speciali»
SQUADRA – «I miei compagni sono importanti e cercano sempre di aiutarmi. Non sarebbe lo stesso senza di loro al mio fianco: per giocare bene bisogna avere anche buoni compagni di squadra. Con Kevin (Strootman) e Milan (Badelj) come compagni di centrocampo mi sento al sicuro, entrambi hanno molta esperienza hanno giocato molte partite in serie A. So di poter andare sempre da loro a chiedere un consiglio, magari quando c’è qualcosa che non capisco in italiano, loro sono sempre pronti ad aiutarmi. Sono molto bravi ad usare la loro esperienza mettendola al servizio della squadra».
SCANDINAVI – «Siamo tanti scandinavi al Genoa e questo è molto bello, abbiamo una cultura molto simile. Ad esempio con Morten posso parlare un po’ di danese, lui lo capisce e questo mi fa sentire come se fossi a casa. Avere due persone di nome Morten nella stessa squadra a volte può confondere: i compagni ovviamente ci fanno molti scherzi, per esempio chiamando il nostro nome quando siamo uno vicino all’altro».
GUDMUNDSSON – «Albert (Gudmundsson) è un amico per me e viene dall’Islanda, che non è poi tanto distante dalla Danimarca. So che in alcune scuole islandesi si studia anche il danese, ma lui non lo parla. Sì, siamo buoni amici».
DEBUTTO – «Il momento più speciale al Genoa è stato quando ho fatto il mio debutto a Bergamo contro l’Atalanta, ma un momento speciale è stata anche la prima volta in cui ho messo piede al Ferraris. Ho fatto il mio debutto come terzino destro: non è la mia posizione preferita, ma quando il mister mi chiese di giocare in quella posizione ero solo felice di poter entrare in campo. Ovviamente preferisco a centrocampo, ma la cosa più importante per me è giocare, quindi se devo giocare terzino lo faccio».
GOL, RETROCESSIONE E PROMOZIONE – «Il mio gol preferito con il Genoa penso sia stato il primo. La promozione con il ritorno in serie A è stata emozionante. La retrocessione è stato un momento difficile, quindi tornare in serie A è stato speciale. Questa sensazione la si poteva percepire in tutta la città. Che bello quando abbiamo fatto il viaggio per la città sul bus scoperto: è stato meraviglioso e la città di Genova è bellissima, mi piacciono le montagne e il mare, quindi è perfetta per me»
CUCINA GENOVESE – «Il mio piatto preferito sono le trofie al pesto».
TIMIDEZZA – «Sono un ragazzo un po’ timido di fronte alle telecamere, preferisco giocare a calcio, ma in generale quando sono a mio agio con amici e compagni non sono così timido».