ESCLUSIVA PIANETAGENOA – OSVALDO BAGNOLI: «Nel derby non conta come si gioca, importa solo il risultato»

Il tecnico del quarto posto, del ritorno in Europa, della semifinale di Coppa Uefa. Osvaldo Bagnoli, però, è ricordato soprattutto per il capolavoro nel derby della Lanterna, con le reti di Eranio e Branco a sancire una superiorità innegabile, almeno nell’arco di quei novanta minuti. Pianetagenoa1893.net ha contattato in esclusiva l’ex tecnico per condividere le grandi […]


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Il tecnico del quarto posto, del ritorno in Europa, della semifinale di Coppa Uefa. Osvaldo Bagnoli, però, è ricordato soprattutto per il capolavoro nel derby della Lanterna, con le reti di Eranio e Branco a sancire una superiorità innegabile, almeno nell’arco di quei novanta minuti.

Pianetagenoa1893.net ha contattato in esclusiva l’ex tecnico per condividere le grandi emozioni legate a quella gara.

Impossibile non partire da quella vittoria nel segno di Eranio e Branco, che rimase una delle gare simbolo della sua gestione e dei derby della lanterna più in generale…

«E’ uno dei più bei ricordi della mia carriera. Quella partita arrivava in un momento particolare, con l’eliminazione dalla Coppa Italia il mercoledì precedente ed io che avevo attaccato la tifoseria. Battere la Samp dopo tanti anni fu davvero una sensazione splendida».

Tra le tante, qual è l’immagine di quella sfida che le rimbalza più spesso in mente?

«La dinamica del gol di Branco su punizione e i giocatori che, al triplice fischio, mi portarono a ricevere l’applauso della gradinata Nord».

Che consigli si sente di dare ad un tecnico come Davide Ballardini, alla prima esperienza nella stracittadina genovese?

«Ognuno si comporta in base al proprio carattere, non mi sento di dare consigli a nessuno. Piuttosto un avvertimento: solo in pochi possono restare indifferenti al fascino e alle emozioni che regala questa partita. Inoltre, anche se di certo non ha bisogno delle mie parole, gli direi che nel derby si può giocare bene o male ma quel che conta è il risultato. Auguro al tecnico e a tutta la squadra di poter contare anche sull’apporto di un po’ di fortuna, spesso fondamentale in queste circostanze».

Che aria si respira nella settimana che precede il derby?

«Tutta particolare, non saprei esprimerlo a parole. Le stracittadine regalano emozioni uniche, quella di Genova in particolare».

Quali erano i giocatori che sentivano maggiormente la partita contro la Sampdoria?

«Ognuno si approcciava alla gara a modo suo e, vedendo la carica che caratterizzava lo spogliatoio, non andavo a stimolare ulteriormente i ragazzi per scongiurare l’effetto contrario».

Il derby di Genova è anche calore, tifo e spettacolo, con i tifosi rossoblù capaci di assicurare una spinta davvero unica…

«Lo stadio di Marassi è già di per sé diverso da tutti gli altri. Se a ciò si aggiunge l’entusiasmo del pubblico ne scaturisce una miscela perfetta. Un esempio che mi riguarda da vicino: mia figlia, non vedente, è venuta allo stadio con me a Verona, a Cesena e a Genova, ma ha sempre sostenuto che le emozioni che le ha trasmesso la tifoseria genoana non hanno confronto».

Sarà presente in tribuna per assistere alla sfida?

«Ogni tanto vengo a Genova per salutare vecchi amici ma stasera non sarò al “Ferraris”. Ad uno dei prossimi derby, però, mi farebbe piacere venire».

Che ne pensa del gioco e del rendimento del Genoa fino a questo punto della stagione?

«Attraverso i canali a pagamento guardo tutte le partite ma soprattutto quelle delle squadre a cui sono rimasto maggiormente legato: Genoa, Cesena e Milan. Sono rimasto un po’ sorpreso dal cambio di allenatore, non credevo che Gasperini potesse essere esonerato così facilmente: lo reputo una brava persona ed un ottimo allenatore, senza togliere nulla a Ballardini, che merita il massimo rispetto».

Chi potrebbe essere l’uomo derby in casa Genoa?

«Ai miei tempi si puntava su Aguilera e Skuhravy mentre segnarono Eranio e Branco. Oltre che nel risultato, il derby di Genova sfugge ai pronostici anche per quanto riguarda i possibili protagonisti».

Quindi non si sbilancia sull’esito della gara?

«Dico solo questo: sono rimasto legatissimo ai colori rossoblù e simpatizzo per il Genoa, anche se sono uno sportivo e non un tifoso. Mi auguro davvero che il Grifone riesca a spuntarla, non me ne vogliano i sampdoriani».

Claudio Baffico

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