ESCLUSIVA PG- Cristian Stellini: «Cagliari micidiale in contropiede. Il rigore di Salerno? Un’emozione unica»

“Gasperini è sinonimo di garanzia e finché sarà sulla panchina del Genoa non ci sarà nulla da temere. Il calo di concentrazione? In questo momento di stagione non è la società che pone gli obiettivi, ma è la squadra stessa che si crea degli stimoli e decide a cosa vuole puntare”. Cristian Stellini, ex difensore […]


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“Gasperini è sinonimo di garanzia e finché sarà sulla panchina del Genoa non ci sarà nulla da temere. Il calo di concentrazione? In questo momento di stagione non è la società che pone gli obiettivi, ma è la squadra stessa che si crea degli stimoli e decide a cosa vuole puntare”. Cristian Stellini, ex difensore genoano, ha parlato ai microfoni di PianetaGenoa1893.net dell’attuale momento del Grifone e della gara contro il Cagliari che si disputerà sabato al Ferraris: “Sarà una sfida equilibrata. La compagine è molto abile nelle ripartenze e per strappare un risultato positivo il Genoa dovrà stare attento ai velocisti avversari. Il pallone sul dischetto di Salerno? Uno dei momenti più importanti della mia carriera”

Che partita si aspetta tra Genoa e Cagliari?

Una partita alla pari tra due squadre simili che sono riuscite a confermare la Serie A anche per la prossima stagione. Entrambe hanno le qualità per mettere in difficoltà l’avversario: Il Genoa gioca un calcio basato sull’intensità e sui movimenti veloci; il Cagliari invece è una squadra più attenta alla fase difensiva e sui conseguenti contropiedi che mette in atto una volta recuperato il pallone. Il grifone dovrà stare attento a queste ripartenze perché i velocisti della compagine sarda possono fare male.

A Torino sfortuna o disattenzione?

Difficile parlare di sfortuna, nel calcio non si può parlare di sorte in ogni occasione negativa, anzi la sfortuna nasce da cali di attenzione o da abbassamenti fisiologici di concentrazione. Probabilmente il Genoa ha creduto di avere in tasca il risultato, ma è stato punito nel giro di poco tempo.

A Genova molti puntano il dito contro la mancanza di obiettivi. Secondo lei la mancanza di una meta da raggiungere potrebbe essere la causa di questi cali di tensione durante i finali di partita?

Direi di No. Gasperini è garanzia di raggiungimento di traguardi ambiziosi. Anche se il Genoa, in questo momento, non ha obiettivi di classica importanti, ovvero europei, il mister terrà sicuramente il gruppo sulla corda perché vuole sempre il massimo da parte dei suoi giocatori. In questo momento stagione non è la società che pone gli obiettivi, ma è la squadra stessa che decide a cosa vuole puntare o che soglia punti raggiungere. Lo stimolo è semplicemente la voglia di fare punti e il desiderio di vincere le partite che la separano dal finale di stagione e, come detto, Gasperini è sinonimo di garanzia. Sorpassare la Sampdoria? Certo. La supremazia cittadina è un risultato importante e non bisogna trascurarlo, per i tifosi è molto importante.

Il Genoa ha alcuni giocatori in bilico, ovvero quelli legati al possibile riscatto. Su chi punterebbe per la prossima stagione?

Quest’anno ho seguito molto il Genoa e devo dire che Motta, Centurion e De Ceglie sono giocatori su cui si potrebbe puntare per raggiungere grandi obiettivi. Centurion è un giocatore giovane con ottime prospettive, non era pensabile aspettarsi grande cose nell’immediato, ma allo stesso tempo non è inverosimile credere che possa migliorare di anno in anno. Motta è un giocatore sicuro e collaudato per il gioco di Gasperini. De Ceglie è un elemento importante, forte e con grande talento.Riassumendo dico che De Ceglie è un giocatore che non si può mettere in discussione nonostante il rendimento un po’ altalenante, Motta è stato la sorpresa del mercato di gennaio ed è funzionale agli schemi del mister e Centurion può esplodere con il tempo.

I genoani sono molto legati al suo nome. Come ha vissuto la sua esperienza rossoblu?

I tifosi saranno stanchi di sentirmi raccontare l’aneddoto del rigore di Salerno, però quel goal è stato importante per la risalita in B del grifone. Da quel campionato di sofferenza è risbocciato il destino del Genoa e sono orgoglioso di esserne stato parte. I tifosi sono stati arte della squadra e li porterò per sempre nel mio cuore, spero possano vivere tanti altri bei momenti. Quanto pesava il pallone su quel dischetto? Moltissimo. Il tiro era decisivo e dovevo segnare a qualsiasi costo, però per tutta la carriera ho sognato di trovarmi in una situazione decisiva e in quel momento non vedevo l’ora di calciare. Chi fa questo mestiere aspetta l’occasione per diventare protagonista e io ci sono riuscito, non tutti hanno l’opportunità di riuscirci, ma quando capita devi sfruttarla.

Riccardo Cabona

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