ESCLUSIVA PG – Claudio Strinati: «Il Genoa non ha mollato, a Torino vedrei Borriello unica punta»

L'ex procuratore di Tomas Skuhravy analizza il momento del Grifone: «I tifosi devono essere soddisfatti per il campionato del Genoa».


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Pianetagenoa1893.net ha avvicinato Claudio Strinati, ex procuratore tra gli altri di Tomas Skuhravy, apprezzato dirigente della Rari Nantes Savona e attualmente presidente della società del trasporto pubblico di Savona Tpl Linea, per parlare del momento del Genoa, frenato nella rincorsa verso l’Europa dall’inopinata sconfitta casalinga con il Chievo Verona.

Il Genoa è passato dall’ottimo primo tempo di Empoli alla prestazione di domenica scorsa decisamente sotto tono. Strinati, cosa è successo secondo lei? Perché questa involuzione?

«Il Genoa ha difficoltà quando deve incontrare squadre che pensano soprattutto a difendersi e impediscono all’avversario di giocare. E’ successo con la Sampdoria, con il Palermo e appunto con il Chievo. Se il giro palla non è fluido Niang ha difficoltà a giocare spalle alla porta quando è marcato stretto da difensori di grossa stazza. Quando è entrato Borriello, centravanti vero, è stata un’altra storia. In più aggiungiamo anche gli errori difensivi e l’incapacità di chiudere le partite. E’ un dato di fatto che quando il Genoa ha incontrato squadre che lasciano giocare ha fatto ottime partite: penso ad esempio alla gara di Udine o quella con il Verona. In più aggiungiamo anche l’infortunio di Tino Costa che ha privato il Genoa di fantasia a centrocampo».

C’è chi dice che il Genoa, arrivato a 37 punti in piena zona tranquillità, abbia mollato.

«Forse l’anno scorso sì. Ma allora si arrivava da una rincorsa che ci permise di allontanarci dalla zona retrocessione. Quest’anno non penso che i giocatori si sentano appagati: si devono giocare il loro futuro tra rinnovi e mercato. Quindi non penso proprio che abbiano la pancia piena».

Il fatto di non avere giocato con il Parma può avere influito su questo calo di rendimento?

«Solo psicologicamente: certamente se si fosse andati a 40 punti si avrebbero avuti maggiori stimoli. A proposito di Parma: mi consenta di dire che la situazione è stata gestita dal calcio italiano in maniera vergognosa. Non si è mai visto da nessun’altra parte che si corra in aiuto di una società fallita».

In attesa di sapere se e quando si recupererà la partita con gli emiliani, domenica il Genoa andrà nella tana della Juve.

«Intanto, e nessuno lo rimarca mai, il Genoa è l’unica squadra che sia riuscita a batterla. Non si parte battuti in partenza, loro hanno maggior tasso tecnico. La squalifica di Rincon è pesante, Kucka in mezzo non fa filtro: non credo che giocherà in mezzo con Bertolacci. Non mi stupirei se Gasperini schierasse dall’inizio come all’andata Mandragora e facesse rientrare Marchese perché Bergdich non è male ma non ha ancora capito il campionato italiano».

Davanti, assente Falque anch’egli squalificato, chi giocherà?

«Non penso che vedremo un tridente Perotti – Borriello – Niang. Penso a Borriello, che domenica ho visto in ottime condizioni e che secondo me è pronto per giocare dall’inizio, unica punta supportato dai trequartisti».

Che partita sarà? La Juve ormai ha vinto il campionato: potrebbe essere deconcentrata?

«Intanto bisognerà vedere se passeranno il turno in Champions e se avranno strascichi fisici e mentali dalla partita di Dortmund. Ad ogni modo non penso che la Juventus non si concentrerà più in campionato. Comunque se anche si dovesse perdere a Torino, il tifoso del Genoa deve ritenersi soddisfatto per il campionato fin qui disputato».

Parliamo un po’ dei singoli. Che succede a Perotti, secondo lei si è involuto?

«No, non si è involuto: ogni tanto ha bisogno di rifiatare. Ritengo che sia uno dei più abili giocatori a saltare l’uomo: non ha nulla da invidiare, tanto per fare un esempio, a Izco del Real Madrid. Perotti ha solo un difetto: segna pochi gol. Se domenica non si fosse mangiato quel gol sullo 0-0 il risultato sarebbe stato diverso».

Di Lestienne cosa pensa? Ultimamente non sta più avendo spazio.

«Sì, vorrei vederlo giocare di più. Sarà uno su cui puntare per l’anno prossimo: le potenzialità ci sono e tante».

Come mai la difesa ha commesso così tanti errori costati cari?

«Ritengo che manchi un giocatore-guida al centro della difesa. Burdisso è arrivato al crepuscolo, lo terrei come riserva. Roncaglia sbaglia troppo. De Maio deve giocare al centro: con lui in mezzo la squadra prende pochissimi gol. Per l’anno prossimo bisognerà puntare su Izzo, che è giovane e forte, e su qualche nuovo innesto».

Si sanno già i nomi di alcuni innesti per l’anno prossimo: Pandev, Lazovic e Gakpé. Cosa ne pensa?

«Pandev è un ottimo giocatore che ha già giocato in Italia e quindi conosce il campionato. Lazovic è un trequartista di grandi qualità però bisognerà vedere se si adatta al nostro calcio. Gakpé l’ho visto solo in qualche spezzone alla tv e quindi non posso dare un giudizio».

 

Francesco Patrone

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