Abbiamo chiesto a Carlo Muraro, commentatore di Sky Sport, qualche opinione sullo stato attuale del Genoa dopo la vittoria di Bergamo. Questa è l’intervista che l’ex giocatore di Inter e Ascoli ha rilasciato in esclusiva a Pianetagenoa1893.net.
Cosa le è più piaciuto del Genoa ieri? “L’umiltà. Consapevoli della condizione nella quale erano, dopo cinque sconfitte consecutive, Gasperini ha pensato con intelligenza di chiudere tutti gli spazi e far giocar male l’Atalanta per sfruttare la volta buona, che è arrivata con Dzemaili e Pavoletti nel secondo tempo”.
In questo campionato sono piuttosto frequenti delle lunghe serie di sconfitte: secondo lei, da che cosa dipende? “Il calendario, anche se non è propriamente il caso del Genoa poiché ha perso in casa con avversari di caratura inferiore: soprattutto la sconfitta col Carpi è stata un pò cercata”.
Il Genoa molto probabilmente cederà Tino Costa alla Fiorentina: può essere considerato il momento decisivo per la carriera di Tachtsidis? “È veloce d’idee, forse poco rapido nelle movenze anche se quando allunga la gamba arriva per sempre primo sulla palla. Il fisico possente lo rende una garanzia sulle palle alte e potenza in fase di tiro. Può essere il centrocampista giusto, deve ricevere fiducia e continuità per dimostrare la personalità che ha dentro”.
Palermo e Hellas Verona i prossimi avversari del Grifone: filotto di vittorie o ci saranno ancora soprese? “Indubbiamente, il Genoa deve far valere il fattore campo contro i rosanero e recuperare alcuni giocatori importanti come Perotti. Sono due sfide trampolino per un girone di ritorno sereno”.
Il 3-5-2 sarà il modulo del girone di ritorno? “La fase difensiva a tre con i due esterni è ormai memorizzata nei giocatori rossoblù, a parte qualche sbavatura individuale: davanti il mister potrà decidere se giocare a due o due più uno, molto dipenderà dagli avversari. Quando il Genoa avrà la testa più libera, rivedremo il solito gioco di Gasperini. Perotti nel 3-5-2 a sarebbe sacrificato a centrocampo, lo metterei dietro Pavoletti, tra le linee è devastante”.
Alessandro Legnazzi
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