Il Genoa e il calcio piangono Abbadie: il campione uruguayano si è spento a 83 anni

Nacque nello stesso giorno della fondazione del club, il 7 settembre: in rossoblù 95 presenze e 24 gol dal 1956 al 1960


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Oggi è una giornata triste per tutti i genoani e per tutti gli appassionati di calcio: Giulio Cesare Abbadie, uno dei più grandi giocatori che abbiano mai vestito la maglia rossoblù (95 presenze e 24 reti dal ’56-’57 al ’59-’60) si è spento a Montevideo a 83 anni. 

Un fuoriclasse che ha avuto il Genoa e l’Uruguay nel suo destino: nato nel 1930 proprio nello stesso giorno della fondazione del club più antico d’Italia (7 settembre) e morto nel giorno (16 luglio) in cui in Uruguay si commemora il “Maracanazo”, la clamorosa vittoria a Rio de Janeiro della “Celeste” sul Brasile nell’ultima partita del mondiale 1950. A quella spedizione però, allora diciannovenne, decise di non partecipare per sua scelta personale: “No Juan, non mi sento preparato, preferisco non venire” disse al commissario tecnico Juan Lopez che lo voleva con sé. Con la Nazionale giocò comunque 26 partite segnando 14 gol dal 1952 al 1966. Ala rapida e scattante, debuttò in massima serie con il Peñarol: sei stagioni consecutive in maglia giallonera (76 presenze e 40 reti e 5 scudetti), poi, come detto, nel 1956 venne acquistato dal Genoa. Per il suo cartellino la società rossoblù versò nelle casse del club uruguagio 36 milioni di lire cui si aggiunsero i 10 milioni per l’ingaggio al giocatore. Ma furono soldi ben spesi: grazie ai suoi gol e ai suoi assist il Genoa riuscì a salvarsi per quattro stagioni consecutive.  L’esordio in Serie A avvenne il 16 settembre 1956 contro la Roma a Genova, prima giornata di campionato (1-1). L’ultima in rossoblù fu Genoa-Palermo del 29 maggio 1960 (1-1). Dopo due stagioni a Lecco (45 presenze, 7 gol), nel ’62 tornò in Uruguay dove giocò altre sette stagioni nel Peñarol (94 partite e 20 gol) con cui vinse nel 1966 la coppa Libertadores e la coppa Intercontinentale. 

Tornò a Genova nel 2004 in occasione del match di serie B tra Genoa ed Empoli vinto 3-2 dal Grifone: prima della partita fece un giro di campo tra gli applausi di tutto lo stadio “Ferraris” (vedi video). Coloro, come il sottoscritto, che non ebbero la fortuna di vederlo giocare capirono quanto quel signore anziano fu amato dai genoani. Ricordo ancora la gioia negli occhi dei tifosi più attempati: “Belin che numeri che faceva, vinse un derby praticamente da solo…”.

Addio grande campione!

 

Francesco Patrone

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.