Gol e prestazioni convincenti: la cura del Grifone fa rinascere Cerci

“Sono qui per rilanciarmi e tornare il giocatore che sono e ho dimostrato di essere”. Parole e musica di Alessio Cerci. Arrivato ad una settimana dal termine del mercato estivo, l’attaccante laziale ha impiegato poco ad entrare negli schemi di mister Gian Piero Gasperini. In grado di ricoprire due ruoli nel reparto offensivo, il numero […]


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“Sono qui per rilanciarmi e tornare il giocatore che sono e ho dimostrato di essere”. Parole e musica di Alessio Cerci. Arrivato ad una settimana dal termine del mercato estivo, l’attaccante laziale ha impiegato poco ad entrare negli schemi di mister Gian Piero Gasperini. In grado di ricoprire due ruoli nel reparto offensivo, il numero 11 rossoblu può giocare da esterno in una linea a tre oppure come seconda punta al fianco di Pandev. L’arrivo non è stato certamente accompagnato da squilli di tromba, i dubbi relativi allo scarso rendimento al Milan iniziavano ad aleggiare nel capoluogo ligure. La parentesi in rossonero, che ha seguito l’avventura a Madrid sponda Atletico, sembrava aver cancellato quanto di buono messo in mostra al Torino. I fischi di San Siro si facevano sempre più insistenti ma il Genoa ha creduto in lui. Il debutto con la nuova maglia arriva nella trasferta di Verona, pareggiata dal Grifone per 1-1, mentre una settimana dopo Cerci subentra a Perotti nella gara interna contro la Fiorentina e pareggiata a reti inviolate. Il suo primo gol genoano è arrivato contro la sua ex squadra a San Siro, dove l’attaccante veliterno ha messo a segno il gol del 2-1 a tempo scaduto. La rete del “Meazza” si trattava soltanto di un breve riscaldamento, piccoli segnali che il vero giocatore stava tornando. Contro l’Udinese è partito come titolare ed ha messo il sigillo sulla rimonta realizzando dal dischetto la rete del provvisorio 1-1. Ha impiegato poco a diventare il rigorista assegnato, ma il compito di Cerci non è stato soltanto di calciare dagli undici metri. Contro l’Empoli, anche se non è andato a segno, è entrato ed è spaccato la partita facendo ammattire la retroguardia azzurra, tanto da guadagnarsi la riconferma nella gara successiva.

Sette giorni dopo è il momento di una sfida diversa dalle altre. Al “Ferraris” arriva il Toro di Giampiero Ventura. La formazione granata è stata la società della consacrazione nel grande calcio, quella che gli è valsa la convocazione in Nazionale maggiore. In coppia con Immobile hanno realizzato 33 reti portando i piemontesi in Europa League. L’impatto sulla partita è stato importante. Tanti assist per i compagni e l’ennesima freddezza dagli undici metri. Due reti su calcio di rigore hanno permesso alla sua formazione di acciuffare il Toro che aveva preso il largo grazie alla doppietta proprio di Ciro Immobile, prima del definitivo gol di Rigoni che ha consegnato nelle mani del Vecchio Grifone tre punti vitali per la permanenza in Serie A. Facendo un rapido conto sono quattro le reti messe a segno da Cerci in questa prima parte dell’avventura all’ombra della Lanterna. Sta mettendo nelle gambe minuti e prestazioni confortanti, che stanno confermando quanto l’operazione si sia rivelata corretta. Adesso il rush finale per conquistare definitivamente la salvezza e poi magari puntare a togliersi qualche soddisfazione e con un Cerci in queste condizioni, sperando migliori in maniera esponenziale, nulla è precluso.

Andrea Piras – Tuttomercatoweb.com

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