ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – CARLETTO MAZZONE: «Derby genovese per contendere alla Fiorentina il quarto posto in classifica».

L'ex allenatore di Roma, Cagliari, Lecce, Bologna e molte altre squadre, intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net, si complimenta con Gasperini e Preziosi per il lavoro svolto e rivela un curioso retroscena


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Un personaggio genuino e simpatico, oltre che un tecnico preparato e molto concreto. Carletto Mazzone ha contribuito a scrivere la storia del calcio degli ultimi decenni inculcando alle proprie squadre una idea di gioco ben precisa che gli ha permesso di ottenere parecchie soddisfazioni ed una crescente stima da parte degli addetti ai lavori. Sanguigno ed istintivo, mai banale nelle dichiarazioni post partita, il tecnico romano ha maturato una grande esperienza in serie A, diventando un po’ il simbolo di quella filosofia di sport che ormai, purtroppo, fa parte solo del passato. Intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net, Mazzone rivela le proprie impressioni sul Genoa del momento, prevedendo una stagione ricca di soddisfazioni. I tifosi rossoblù fanno gli scongiuri, nella speranza che ancora una volta il buon Carletto ci abbia visto lungo.

Si aspettava una partenza del Genoa così lanciata, con due vittorie in campionato ed il passaggio del turno in Europa League?

«Il Genoa ha già fatto benissimo negli ultimi anni e non può certo essere considerato una sorpresa. Rispetto alle scorse stagioni, l’avvio è stato ancora più convincente e, grazie ad un tecnico molto capace come Gian Piero Gasperini, sono certo che i risultati saranno molto soddisfacenti».

La trasferta di Bergamo ha dimostrato che, nonostante il turnover, la fisionomia della squadra non è cambiata. Questo fatto rappresenta un motivo di ottimismo in vista dell’imminente tour de force?

«Senza dubbio è una componente molto importante che conferma come la strada intrapresa sia quella giusta. Questo aspetto è ancora più signifcativo se si nota che, rispetto allo scorso anno, il Genoa ha perso giocatori importanti e ne ha acquistati altri molto validi. In sintesi, la squadra continua a girare alla grande nonostante molti interpreti non siano gli stessi. Quando il manico è buono, e mi riferisco alle indubbie capacità di Gasperini e Preziosi, tutto diventa più facile».

In questo inizio di stagione il Genoa ha segnato molti gol grazie ai suoi difensori. Potrebbe rivelarsi un’arma in più?

«Io sono convinto che non si tratti di un fatto casuale. In altre parole penso che il tecnico rossoblù abbia dato un ennesimo esempio della propria bravura ampliando il numero di giocatori in grado di arrivare alla conclusione. Lo scorso anno, grazie soprattutto a Milito, i gol non sono mai stati un problema. In questa stagione, complici anche diversi infortuni, l’allenatore ha puntato sulla funzionalità di tutta la squadra e su una maggiore partecipazione dei difensori alla fase offensiva. E’ molto presto per tirare le somme ma i primi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tanti gol sugli sviluppi di calcio da fermo? Vero, questo è un altro merito, ma i corner o le punizioni a favore in zone interessanti del campo non rappresentano certo le uniche situazioni in cui i componenti della retroguardia si staccano per dare man forte agli attaccanti. In questo Genoa c’è molto di più».

Crede che, con il passare delle giornate, le squadre avversarie sapranno trovare contromisure adeguate per rendere meno incisive le incursioni di Biava, Moretti e compagni di reparto?

«Non scherziamo! Questa è una carta che il Genoa potrà giocare con buoni riscontri per l’intera stagione. Bisogna considerare, infatti, che ogni squadra dispone meno di una settimana per studiare i prossimi avversari e che, per quanto sia bravo un allenatore, è quasi impossibile fare i raggi x, capire i vari movimenti e trovare le contromosse più adeguate per le varie situazioni. Credo, quindi, che tante formazioni pagheranno sulla loro pelle la bravura dei difensori e dei centrocampisti rossoblù e quando si saranno accorti di questi schemi ormai sarà troppo tardi. E poi, per rompere meccanismi oliati come quelli della squadra rossoblù, a volte non è sufficiente neppure riservare parte della preparazione della gara sul singolo aspetto in questione».

I valori delle squadre a ridosso di Inter, Juve e Milan sembrano piuttosto equilibrati. Crede che la lotta al quarto posto si deciderà in extremis?

«Probabilmente si. A mio avviso l’ultimo posto utile per disputare la prossima Champions League se lo contenderanno sei squadre: la Fiorentina, che parte favorita, il Genoa, che la incalza da vicino, la Sampdoria, che potrebbe essere la rivelazione del campionato, la Lazio, il Napoli e la Roma. Il Palermo, invece, mi sembra meno attrezzato. Per lo scudetto, invece, prevedo un testa a testa tra Inter e Juventus, con il Milan più attardato a causa del pedaggio dovuto al cambio di allenatore che sarà costretto a pagare».

Che rapporti ha con il calcio genovese?

«Non nascondo di aver avuto in passato diversi scontri con l’ambiente sampdoriano ma ormai ci siamo chiariti e non esistono più motivi di ruggine. Per quanto riguarda il Genoa, invece, il discorso è diverso: anzi, posso rivelare di essere stato vicinissimo alla panchina rossoblù in due circostanze, una risalente circa a dieci anni fa e l’altra a quindici».

Claudio Baffico

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