Correva l’anno 1974: lo scaligero “Mariolino” Corso condannò dal dischetto l’Hellas Verona

Come ricorderanno i lettori non più giovani, gli almanacchi del calcio e le raccolte di figurine registravano Mario “Mariolino” Corso come nato a San Michele Extra (VR), da cui proveniva anche Antonio “Tony” Lonardi. Tanto il portiere di riserva quanto il fantasista, nati rispettivamente nel 1936 e nel 1941, del Genoa che nel 1973/1974 tornava […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Come ricorderanno i lettori non più giovani, gli almanacchi del calcio e le raccolte di figurine registravano Mario “Mariolino” Corso come nato a San Michele Extra (VR), da cui proveniva anche Antonio “Tony” Lonardi. Tanto il portiere di riserva quanto il fantasista, nati rispettivamente nel 1936 e nel 1941, del Genoa che nel 1973/1974 tornava dopo otto stagioni a giocare in Serie A erano, in realtà, venuti al mondo dopo che, nel 1927, il paese fuori le mura – Extra (Moenia), appunto – era diventato un quartiere orientale della città di Verona. Domenica 20 gennaio 1974, allo scadere del primo tempo, una rovesciata di Sidio Corradi (che al 5′ della ripresa avrebbe colto un incrocio dei pali con un tiro di destro) venne respinta in area di rigore con la mano sinistra da Roberto Ranghino, che aveva incautamente allargato il braccio. “Il principe del fischietto” Concetto Lo Bello sr. di Siracusa fu inflessibile nell’ordinare la massima punizione, nonostante le veementi proteste (per l’effettiva vicinanza a Corradi di Ranghino e per la dichiarata involontarietà) degli ospiti.

Sotto la Gradinata Nord si presentò Corso (che nel secondo tempo avrebbe agito, a protezione del risultato, come secondo libero, affiancando Giorgio “Custer” Garbarini), il quale, visto Giuseppe Porrino tuffarsi sulla destra, lo batté con un angolato diagonale di sinistro. Il Genoa, in virtù di quel successo, il secondo dei quattro ottenuti in un Campionato di trenta partite, superò i rivali ed ottenne una virtuale posizione di salvezza che avrebbe mantenuto per altre tre giornate e poi perduto definitivamente.

Stefano Massa

Membro del Comitato Ricerche e Storia del Museo della Storia del Genoa

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET 

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.