Per chi lo ha visto giocare era, “semplicemente”, il Poeta del Gol. La fascia destra la metrica dei suoi versi. Classe, fantasia, dribbling, cross. Tonnellate di cross. Una cantica di bellezza universale, con la firma di una delle più grandi ali nella storia del calcio italiano. Baffoni neri, sguardo profondo, l’umiltà dei grandi e poi e poi. E poi quelle finte di corpo che gli avversari non sapevano leggere. Proprio vero che le poesie non sono pane per tutti. Con il Genoa scrisse le ultime nella carriera di calciatore. Con il “gallinaccio” sulla maglia conquistò una promozione in serie A, erano gli inizi degli anni Ottanta. Le gambe andavano meno, sempre meno. Però ogni santa domenica, in quel calcio non ancora votato all’atletismo, chi lo marcava rischiava di finire col sedere per terra o per aria. Tramortito dalla finezza delle serpentine. Destra o sinistra, giocatori come paletti.
A distanza di decenni il Poeta del Gol tornerà a indossare la maglia del club di calcio più antico in Italia. Accadrà in Sicilia. Terra di grandi poeti tra una decina di giorni. Sarà lui il capitano della squadra del Genoa Club Pozzallo, ‘gente matta da legare’, per un torneo che avrà luogo a Ispica Mare, provincia di Ragusa (il 3° Trofeo Bagaglino). Ai nastri altre sette rappresentative. I Picciotti del Toro, il Milan Club Paolo Maldini di Ragusa, l’Inter Club Peppino Prisco di Rosolini, il Lazio Club Sicilia Biancoceleste, lo Juventus Club Valle dei Templi, gli Etnei e Ispica Viola. Colori diversi. Stessa visione dello sport come fattore aggregante e motivo di beneficenza.
