Dopo la cessione di Mimmo Criscito al Napoli un’altra bandiera è stata ammainata. In un calcio che svende tutto, sogni, amori, simboli, anche le bandiere sono diventate inesistenti. Un calcio ormai alla deriva, dove conta solamente ingrassare le tasche. Vedere il nostro campione lasciare Genova per andare in una piazza come Napoli (che dovrebbe quanto meno essere al nostro livello) mi fa domandare se sia ancora questo lo sport per cui, da bambino, sognavo. Cosa rimane a noi tifosi?
Solo la consapevolezza che esiste solamente un grande circuito economico, di cui noi siamo la parte più sana, ma di cui nessuno si preoccupa. La mattina, appena sveglio, aprendo un qualunque quotidiano sportivo leggo di gente che si vende le partite, di sospette combine, di Mafia, di Camorra, di Milioni e provo schifo. Mi chiedo se sia ancora giusto abbonarsi allo stadio, continuare a finanziare questo mondo, marcio e putrido in molte sue componenti, mi domando se questo sia il gioco per cui i nostri avi, di cui andiamo fieri, studiavano le regole e le esportavano nel mondo. La risposta la trovo facilmente. Mi tengo, quindi, stretto i nostri 9 scudetti, perché sono consapevole che abbiamo fatto in tempo, forse, a vincere dei tornei che si giocavano si in pochi giorni, ma almeno erano puliti e chi scendeva in campo lo faceva per la maglia e la gloria, non per denaro.
Stanotte, se dovessi sognare ancora il calcio, spero di farlo in bianco e nero.
Sperando che Pianeta Genoa mi conceda ancora spazio, ringrazio tutti, pubblicamente, per l’attenzione.
Massimo Tagino
