ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – ERMANNO CIOTTI: «A rischio infortuni non solo chi gioca tantissimo ma anche chi non scende in campo quasi mai»

Intervista esclusiva di Pianetagenoa1893.net ad Ermanno Ciotti, preparatore atletico del Giulianova


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Dai numerosi infortuni all’incognita turnover. Sono tanti i temi che hanno caratterizzato la prima fase di stagione del Genoa. In esclusiva per Pianetagenoa1893.net, Ermanno Ciotti, preparatore atletico del Giulianova con un trascorso nell’Ascoli, illustra il lavoro che sta alla base di una squadra chiamata ad una serie ravvicinata di impegni.

Quanto può influire l’elevato numero di gare disputate sul fattore infortuni?

«E’ probabile che chi gioca di più sia maggiormente esposto a questo rischio ma non è raro che a farsi male siano quei giocatori impiegati molto di rado. Nel primo caso, gli infortuni più comuni sono quelli chiamati “da sovraccarico”. Per cercare di scongiurarli è molto importante valutare bene il recupero e mantenere un costante dialogo con il diretto interessato. Stabilire un rapporto di fiducia è fondamentale per lavorare bene».

Il turnover, di conseguenza, può essere importante per evitare di esporre troppo i giocatori a questo rischio?

«Sicuramente può aiutare. E’ doveroso, però, conoscere bene le caratteristiche fisiche dei vari giocatori e comprendere, di conseguenza, chi abbia maggior bisogno di rifiatare e chi, invece, possa disputare anche più gare ravvicinate. A volte, inoltre, l’apparenza può ingannare: mi riferisco ad esempio al caso dell’Inter dell’anno scorso. Zanetti, nonostante un’età non più giovanissima, disputò quasi tutte le gare ufficiali senza palesare problemi fisici e mantenendo uno standard elevato; Maicon, invece, dopo un tour de force pagò con un infortunio gli impegni ravvicinati».

Come si organizza il lavoro di un gruppo quando si scende in campo ogni tre giorni?

«Di solito è conveniente concedere comunque una seduta di recupero a chi ha giocato, integrandola con piscina, massaggi e, soprattutto, un’alimentazione adeguata e specifici integratori. Nel caso in cui l’allenatore voglia comunque inserirli subito nel gruppo è doveroso un allenamento a bassa intensità».

Che tipo di programma è consigliabile seguire in coincidenza delle soste di campionato?

«Esistono varie filosofie a tale proposito. Io credo sia meglio non aumentare il volume di lavoro e, piuttosto, evitare di concedere giorni di riposo. Si possono, poi organizzare un paio di amichevoli, sia per curare l’aspetto tattico che per permettere all’organico di mantenere il ritmo partita».

Claudio Baffico

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