Parlare della situazione del Genoa con lucidità oggi sembra un’impresa titanica.
Incredibile come una stagione fantastica possa chiudersi lasciando ai tifosi amarezza e rabbia. Ogni singolo genoano valuti l’operato di Preziosi come meglio creda e in base agli elementi che preferisce. Alcuni lo bocceranno per i gravissimi errori commessi: il passato a Saronno e Como, la retrocessione in Serie C per illecito sportivo diretto, questa vicenda della licenza Uefa negata.
Altri lo promuoveranno per i tanti oggettivi meriti: il salvataggio dal fallimento, i tanti campioni transitati sotto la Lanterna, i 9 campionati consecutivi di Serie A, o anche solo per aver annullato un gap dalla Sampdoria che in certi periodi della storia recente era imbarazzante. Tutte le storie, soprattutto se lunghe, hanno luci e ombre. E la storia del Genoa, come quella della Juve o del Milan, non è l’eccezione.
Dividersi e litigare tra “Preziosiani” e “contestatori” sarebbe oggi solo una inutile “guerra di parole tra incolpevoli”. Preziosi si è assunto pubblicamente la responsabilità della situazione, ha ammesso gli errori, e ha promesso che cercherà di regalare ai tifosi una stagione ancora migliore con un finale diverso.
La società sta risalendo la china, Gasperini è una certezza (nonostante dopo Genoa Empoli molti di quelli che oggi lo acclamano ne chiedessero le dimissioni) e lo scouting rossoblù è formidabile. Questo Grifone ha la possibilità di giocare ancora una grandissima stagione e magari sfruttare l’ottimo piazzamento in campionato per provare ad andare in fondo alla Coppa Italia.
Il Popolo rossoblù merita di vedere scritte altre pagine di gloria calcistica.
Federico Santini
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