(S)Visti da lontano – Finale di Coppa Italia: capovolta la realtà  come in Genoa-Siena

Difficile di questi tempi parlare del Genoa, squadra senza grinta, motivazione, e con alcuni giocatori mentalmente in vacanza o ai mondiali. Preferiamo quindi esprimere la nostra solidarietà a Ciro, alla sua famiglia, ai suoi amici. Ed esperiamo la nostra solidarietà alla città di Napoli, bersaglio fin troppo facile di chi cerca altrettanto facile consenso sotto […]


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Difficile di questi tempi parlare del Genoa, squadra senza grinta, motivazione, e con alcuni giocatori mentalmente in vacanza o ai mondiali.

Preferiamo quindi esprimere la nostra solidarietà a Ciro, alla sua famiglia, ai suoi amici. Ed esperiamo la nostra solidarietà alla città di Napoli, bersaglio fin troppo facile di chi cerca altrettanto facile consenso sotto campagna elettorale.

Non abbiamo infatti apprezzato la puntuale ondata moralista contro il calcio, i suoi tifosi e gli ultras in generale, dopo i “fatti” di Coppa Italia.

In molti si sono sentiti in diritto di condannare i tifosi del Napoli, come responsabili di ogni nefandezza possibile immaginabile, figuraccia internazionale inclusa.

Questi molti avrebbero invece dovuto complimentarsi con i tifosi azzurri (e viola), per aver mantenuto la calma, disinnescando una situazione esplosiva che poteva pericolosamente precipitare.

I tanti perbenisti, politici, politicanti, intellettuali, semplici cittadini, hanno invece preferito inventarsi un mostro e sbatterlo in prima pagina, come se fosse colpevole di chissà quale reato da stadio.

I tanti perbenisti hanno preferito, ancora una volta, capovolgere la realtà. Come successo per i “non fatti” di Genoa – Siena, hanno sbattuto gli ultras in prima pagina, con la conseguenza di centinaia di diffide, senza che in realtà fosse volato nemmeno una sberla o un buffetto. Ma i politici e i media non possono scaricare sui tifosi la colpa del disastro che il calcio vive.

Partite truccate, televisioni dominanti, dirigenti di dubbia moralità, trasferte proibite, settori chiusi, schedature, diffide preventive, daspo a pioggia, stadi vecchi, calciatori capricciosi, hanno portato lo sport nazionale nella fossa delle Marianne della vergogna. E i tifosi sono stanchi di un calcio che non è più nazional-popolare, ma show-mediatico-televisivo. Per scelte politiche miopi e perdenti dettate da opportunismo e convenienza.

Aver, ancora una volta, capovolto la realtà è stato, ancora una volta, un tremendo errore utile solo a peggiore le cose.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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