ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – MARIO BORTOLAZZI: «Il Genoa parte avvantaggiato a Livorno perchè lavora con lo stesso mister da diversi anni»

L'ex centrocampista rossoblù e secondo allenatore ai tempi di Donadoni presenta la sfida di domenica prossima tra Livorno e Genoa, realtà  che ha imparato a conoscere molto bene


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La carriera da calciatore è stata brillante: merito di una visione di gioco non comune, di un senso di posizione impeccabile e di una potenza nel tiro davvero notevole. Ma anche una volta appese le scarpette al chiodo, Mario Bortolazzi è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante nel mondo del calcio, coadiuvando Roberto Donadoni nelle varie esperienze in panchina. Tra queste anche Genoa e Livorno, prima dell’affascinante avventura in nazionale, coronata con la partecipazione agli ultimi europei.

In esclusiva per Pianetagenoa1893.net, Bortolazzi presenta l’attesa gara di domenica prossima in terra toscana.

Le piazze di Livorno e Genoa le conosce bene. Nota più similitudini o differenze?

«Sono due ambienti molto passionali: Genova ha un pubblico numeroso ed estremamente caloroso ma, fatte le debite proporzioni, anche Livorno ha sempre saputo dimostrare un grande affetto alla squadra. Inoltre, da una parte come dall’altra, quando le cose vanno bene l’entusiasmo è irrefrenabile, mentre alle prime difficoltà emerge un po’ di malcontento».

Una partita tra due formazioni che lottano per obiettivi differenti. Quale sarà il fattore determinante?

«Credo che, confrontando i due organici, i valori non siano così diversi. Il Genoa, però, parte avvantaggiato in quanto lavora da diversi anni con lo stesso allenatore e ormai sa bene come comportarsi nelle varie situazioni che una partita può presentare. Al Livorno, invece, Serse Cosmi è arrivato da poco, anche se le prime partite della sua gestione hanno dimostrato che è già riuscito a trasmettere alla squadra le sue caratteristiche peculiari, ovvero grinta, carisma e passionalità».

La sosta chi potrebbe aver agevolato maggiormente?

«Mi lego al discorso fatto in precedenza: credo che il Livorno possa trarne più benefici in quanto deve ancora migliorare i meccanismi ed assimilare le idee del mister. Il Genoa, invece, lavora già su basi molto solide».

Non saranno della sfida, per motivi diversi, Tavano e Milanetto. Quale assenza potrebbe pesare di più?

«Il Genoa ha una propria fisionomia ben precisa e, nel collettivo, il singolo si esalta. Entrando nel caso specifico, Milanetto stava giocando molto bene e rappresenta una perdita pesante, soprattutto considerando la mancanza di grandi alternative. Tavano, invece, è un punto di riferimento importante per il Livorno ma il calcio è imprevedibile e magari chi lo sostituirà potrebbe non farlo rimpiangere. Mi riferisco a Lucarelli, che ha un po’ smarrito il feeling con il gol ma che ha una gran voglia di riproporsi ad alti livelli. Tirando le somme, quindi, il forfait di Milanetto potrebbe incidere maggiormente».

Lei al Genoa è stato sia in veste di giocatore che di allenatore in seconda. Quanto è difficile essere profeta in patria?

«Non lo so, l’esperienza assieme a Donadoni è durata talmente poco che non ho avuto nè il tempo nè il modo per capirlo…».

Claudio Baffico

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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