Cambio di modulo per conquistare i tre punti

Altra gara, altra corsa e altro modulo. Davide Ballardini dopo aver vinto a Verona col 3-5-2 fa mutare pelle al Genoa e sceglie un 4-3-1-2. Qualcuno storcerà il naso, pensando che lo stesso schieramento era stato adottato contro l’Atalanta che aveva messo in campo 1 punta e mezza. Stavolta però il tecnico rossoblù dovrà affrontare […]


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Altra gara, altra corsa e altro modulo. Davide Ballardini dopo aver vinto a Verona col 3-5-2 fa mutare pelle al Genoa e sceglie un 4-3-1-2. Qualcuno storcerà il naso, pensando che lo stesso schieramento era stato adottato contro l’Atalanta che aveva messo in campo 1 punta e mezza. Stavolta però il tecnico rossoblù dovrà affrontare il Pescara della coppia Nobili e Bucchi che adottano il 4-2-3-1. Questo modulo ha conferito imprevedibilità agli abruzzesi che hanno perso con grande onore le gare con Juventus e Siena, pareggiato con merito all’Olimpico contro Roma e resistito per un tempo al Napoli. Il trio Di Francesco, Cascione (Caprari) e Sculli spazia alle spalle della punta centrale Sforzini e non concede punti di riferimento ai difensori avversari. Il tallone d’Achille del gioco pescarese sta nel fatto della poca copertura offerta a centrocampo con “scollamento” tra il reparto difensivo e quello centrale.

Giusta dunque la decisione di Ballardini di schierare quattro difensori per meglio coprirsi dall’imprevedibilità degli avversari. Il problema da risolvere è la connessione dei due terzini col trio di centrocampo (reparto probabilmente costituito da Rigoni, Matuzalem e Vargas) nella fase offensiva che contro l’Atalanta è stata quasi fallimentare. Se a sinistra il tecnico risolverà con l’innesto di Antonelli, resta il rebus del terzino destro. Nella precedente gara a Marassi Granqvist, anche se gioca nella nazionale svedese in quel ruolo, non ha dato buona prova negli inserimenti a centrocampo. L’unica opzione, visto che Ballardèn non vuole utilizzare Cassani, è Pisano: i due esterni devono riuscire anche a crossare palloni per il duo Floro Flores-Borriello. Gli attaccanti saranno supportati da Bertolacci: il trequartista è una pedina essenziale per dare vivacità al gioco rossoblù che spesso latita nelle incursioni in area di rigore avversaria. Occorre dunque svolgere gioco veloce sulle fasce e pressing a centrocampo per mandare in difficoltà i pescaresi. Sperando in una convincente e larga (nel punteggio) vittoria per proseguire il cammino verso la salvezza.

Marco Liguori

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PROBABILI FORMAZIONI

GENOA (4-3-1-2): Frey; Pisano, Portanova, Manfredini, Antonelli; Rigoni, Matuzalem, Vargas; Bertolacci; Floro Flores, Borriello. A disposizione: Tzorvas, Donnarumma, Bovo, Granqvist, Cassani, Moretti, Jorquera, Toszer, Nadarevic, Jankovic, Immobile. Allenatore: Ballardini.
PESCARA (4-2-3-1): Perin; Zanon, Capuano, Cosic, Balzano; Rizzo, Togni; Sculli, Cascione, Di Francesco; Sforzini. A disposizione: Falso, Zauri, Bianchi Arce, Bocchetti, Blasi, Bjarnason, Celik, Caraglio, Abbruscato, Vukusic, Catalano, Iannascoli. Allenatori: Nobili e Bucchi.

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