UN TACCO DI CLASSE: umiltà, amicizia, ordine tattico, ecco le doti di Juric

Il presidente Preziosi ha visto giusto quando ha preso il tecnico


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Attenzione! Questo Grifone va bene, corre, è piacevole, ma guai a pensare troppo in grande! E’ ancora presto. Burdisso, guerriero antico, grida: “Pensiamo all’Europa, ci siamo già stati, perché non sarà possibile anche quest’anno?”. Giusto, ma guai a guardare, oggi, troppo lontano.

Si sta camminando sul passo giusto, guai a esaltare troppo questo momento. Fa bene Juric a dire sempre: piedi ben saldi a terra. Nessuno avrebbe pensato ad un Genoa in una posizione alta di classifica, ma basta niente per cadere. E’ già successo.

Rimane il grande cuore di tutti quanti e poi la grande attenzione del tecnico: lui, oggi, sta lavorando bene ed è la sorpresa di quest’anno.

Il presidente Preziosi ha visto giusto quando lo ha preso. C’è un grande merito in Juric, umiltà e sopratutto amicizia con il suo gruppo. Oltre alle sue doti di organizzatore, non di tattiche, ma di ordine in campo.

Ha finora raggiunto due risultati: rivalorizzazione di alcuni giocatori che lo scorso anno erano “scomparsi”, come Lazovic, Veloso, Ntcham e poi la grande qualità di inventare ruoli e posizioni in campo dei vari atleti. Guardate come ha sistemato Izzo, terzino che molti considerano già da Nazionale. Guardate come ha “cesellato” i ruoli di Lazovic diventato esterno a tutta fascia e Rigoni diventato una falsa ala (ricordate Perrotta?), uno che si muove e scombussola l’avversario. E, incredibile, anche quel giovane Ntcham, confusionario ancorché forte, riapparso come una sorta di ordinato centrocampista, addirittura con compiti di regia al posto di Veloso.

Ecco questo è il grande merito di Juric. Ora, dopo la sosta, bisogna non perdere il ritmo, perché basta un nulla per uscire dalla via maestra.

E’ una grande qualità quella del tecnico di riuscire a cambiare posizione ai calciatori, lo ha fatto anche nel Crotone, e oggi nel Genoa sta riuscendo a compiere una “rivoluzione organizzativa” niente male.

Ricordiamo sempre che se il Grifo avesse vinto (e poteva accadere) con la Fiorentina e avesse avuto i due punti “rubati” dal Pescara, sarebbe secondo in classifica. Un miracolo.

Ora però guai a pensare già troppo in alto. C’è l’Empoli, bisogna riuscire a superarlo, con calma, con umiltà, e, soprattutto, con una prestazione “da Genoa”. Per guardare in alto e pensare all’Europa c’è ancora tempo.

Vittorio Sirianni

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