UN TACCO DI CLASSE: meditate arbitri, meditate

Che esista un problema delle “giacchette nere” è fuor di dubbio e non riguarda solo il Genoa


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Il Grifone ha perso, per direzioni arbitrali sbagliate, quattro punti preziosi. Due col Pescara, due con l’Empoli per stravaganti decisioni arbitrali.

Che esista un problema delle “giacchette nere” (ora sono anche di altri colori) è fuor di dubbio e non riguarda solo il Genoa. Possibile che ogni lunedì, almeno otto delle 10 gare, siano condizionate da decisioni arbitrali? Non è più possibile. E allora, bisogna in qualche modo affrontare il problema: oggi, purtroppo, la partita di calcio è un evento troppo importante per 40 milioni di italiani (che questo sia giusto o no, non importa) e allora bisogna che chi gestisce questo evento sia particolarmente preparato.

E oggi i nostri arbitri preparati non sono per questa evenienza: sia chiaro, non sono in malafede; sono semplicemente impreparati a “capire” la partita oltre che dal punto di vista tecnico, soprattutto da quello psicologico.

Pensano sempre che è loro e solo loro il “potere” (leggi fischietto) e su quello non si deve discutere, ma solo obbedire. E così il Grifo, che potrebbe avere 16 punti ed essere nelle posizioni alte della classifica, deve starsene buono buono, in posizione inferiore, senza poter replicare e avanzare le proprie giustificate ragioni. Tutti espulsi, silenzio e via, non una replica! E il presidente che chiede via sms un incontro agli organi competenti prende 10mila euro di multa!

Derby – Va bene, chiudiamo il discorso, sperando che qualcuno venga in soccorso a questi direttori di gara. E che, ad esempio, i cosiddetti “addizionali” vengano mandati a casa: tanto non servono a nulla, non vedono nulla e prendono solo un lauto gettone.

Il derby, si diceva: chi vincerà? Nessun pronostico, per carità. Resta il fatto che il Grifo non avrà Pavoletti (ma sarà vero?) e allora bisognerà trovare qualche “diavoleria”. Juric non sarà in panchina (questo non sarà positivo: il generoso tecnico deve, ahinoi, stare più attento a…muovere le braccia. Appunto per quel “potere arbitrale” contro cui bisogna solo abbassare la cresta…).

Gli avversari blucerchiati hanno tanta paura, poiché sono in acque non buone, dunque bisognerà stare attenti anche a questo. Manca Pavoletti, ma saranno recuperati Pandev e Ocampos, oltre ad avere in buona forma Ninkovic ed Edenilson. Non ci sarà Lazovic (ingenuo, l’amico! Attenzione a questi falli che di “tattico” non hanno nulla…).

Per fortuna c’è una grande difesa, tutti molto in palla, da Orban a Munoz, ai quattro “cavalieri dell’apocalisse” rossoblù: Veloso, Rincon, Laxalt e Rigoni.

Insomma; la squadra c’è e poi il derby è sempre il derby e la speranza è che i 20-30mila presenti si possano divertire, ciascuno con i suoi colori. Per la città è una festa e finalmente, almeno da noi, il calcio diventa davvero un motivo di grande divertimento. La nostra città, per fortuna, è molto sportiva e “crede” ancora nel “fatto calcio”. Se i nostri arbitri pensassero a questo avrebbero un’altra concezione di cosa sia una direzione di gara. Devono ricordare che l’arbitro è un “giudice”, dunque al di sopra delle parti.

Vittorio Sirianni

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